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La Rai dice no a Rula Jebreal al festival di Sanremo
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Amadeus aveva invitato Rula Jebreal a partecipare al festival di Sanremo per accompagnarla nella conduzione, ma in Rai hanno preferito evitare polemiche. Quando Dagospia ha diffuso la notizia che il direttore artistico aveva incontrato la giornalista e che sarebbe stata una delle dieci donne ad affiancarlo sul palco dell' Ariston, gli hater si erano scatenati: "È un insulto agli italiani". La polemica è montata, poi il silenzio. Nonostante il conduttore ci tenesse alla presenza della giornalista palestinese - e lei avesse accettato la proposta - è arrivato il no ufficiale. Lo scrive la Repubblica in edicola domenica 5 gennaio. Per approfondire leggi anche: Nicola Porro contro Rula Jebreal L' invito è stato ritirato. Hanno pesato le polemiche, il timore che a Sanremo - come succede ogni anno peraltro - si parlasse di attualità più che di canzoni. Giorni di ripensamenti, la settantesima edizione del Festival è un evento per la Rai in cerca di ascolti e di consenso. Dopo che era uscito il nome di Jebreal, erano piovute critiche e accuse perché il Festival si sarebbe trasformato "in un luogo per fare politica". La parola spaventa sempre. Visto che ci sono ancora le nomine da fare, la conclusione è stata che era meglio non turbare la sensibilità di nessuno. Facile ipotizzare che la giornalista-scrittrice non sarebbe stata una bella statuina. Quarantasei anni, consigliere del presidente francese Macron per il gender gap, Jebreal avrebbe potuto parlare delle donne e della parità dei diritti, temi che le stanno a cuore. Da giorni il web si era scatenato contro di lei: "Mi par di capire che con i soldi del canone Rai la Jebreal potrebbe essere incaricata a Sanremo di spiegarci quanto le facciamo schifo. Se poi qualcuno si lamenterà sui social, seguiranno accuse di: razzismo, sessismo, machismo. Pure nel 2020, ci avete già rotto" aveva scritto Daniele Capezzone su Twitter.
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