#PrayForBoston: il racconto dei superstiti dell'attentato
Maratoneti, semplici spettatori, medici: tra choc e terrore le parole di chi non potrà mai dimenticare
di Marta Macchi Una strage che ha fatto tremare il mondo e che riporta alla mente ricordi ingloriosi. Di nuovo nella grande terra americana. Boston è stata squarciata da due bombe proprio mentre ci si apprestava a festeggiare lo sport come suprema arte della vita. La maratona, tra le più antiche che si svolgono al mondo, da oggi non sarà più ricordata nello stesso modo. La capitale dello stato del Massachusetts è stata messa in ginocchio e adesso piange le sue vittime: tre morti, 130 feriti. Tra i deceduti c'era anche lui, Martin Richards, bambino di 8 anni che non è riuscito a sopravvivere allo scoppio. Un attimo prima dell'esplosione il piccolo ha visto il padre, William Richard, tagliare il traguardo ed è corso verso di lui. Voleva abbracciare il papà podista, ha perso la vita senza riuscire a farlo. Nell'esplosione sono rimaste ferite anche la sorellina e la mamma Denise mentre è illesa l'altra sorella. La famiglia era originaria di Dorchester. Su twitter è già nato un hashtag per ricordarlo e per dedicargli una preghiera, #prayformartin. Video: le esplosioni Video: la seconda esplosione Video: l'esplosione dalla videocamera di un atleta Video: il traguardo dopo l'esplosione Video: i primi soccorsi L'uomo emblema della tragedia - Anche lui è diventato il simbolo di una strage che strazia l'anima: l'uomo anziano che si appresta a percorrere gli ultimi metri che lo separano dal traguardo, della maratona di Boston, un attimo prima del grande scoppio. Nel clima di festa ad un passo dalla linea d'arrivo niente fa presagire il grande dramma che pochi secondi dopo colpirà un'intera nazione. L'immagine del 78enne che sta per tagliare il traguardo e che ha fatto il giro il mondo. Lui si chiama Bill Iffrig, è un falegname e si trovava a Boston per correre per la 45esima volta quella maratona. Le telecamere l'hanno immortalato mentre cade a terra a causa dello spostamento d'aria provocato dalla prima bomba. L'atleta, top runner nella sua categoria d'età, si trova in hotel ma non potrà mai cancellare quello che ha visto: "E' accaduto tutto a un metro e mezzo da me. Un botto orribile, tremendo. Poi ho sentito cedere le ginocchia e sono caduto per terra. Per un momento ho pensato che fosse venuto il mio momento. Certo che se fossi stato un metro più in là per me sarebbe finita. Poi, però, mi hanno aiutato a rialzarmi e sono riuscito ad andare avanti. Qualcuno mi ha portato una sedia a rotelle, ma sono stato capace di tagliare il traguardo con le mie gambe". Le immagini della strage / 1 Le immagini della strage / 2 Italiani in trasferta - C'erano 227 italiani, tra gli iscritti alla gara di Boston, che hanno assistito alla tragedia che in attimo ha trasformato un evento gioioso in dramma. Tra le testimonianze Tite Togni, bresciana: "Sono barricata in albergo, c'è il terrore di altre esplosioni: la polizia non vuole che usciamo. Le bombe? Io sono passata in quel punto 10 minuti prima che esplodessero. Sono sotto choc… Sono salva, sono con mio figlio". Anche Paolo Rossi, 48 anni, pistoiese ha raccontato: "Ho sentito un rumore enorme, la festa si è trasformata in terrore e non ho più pensato a finire la gara. Ma della corsa ovviamente non m'importa, sono ore che piango. Per quel che risulta a me stiamo tutti bene. Quanto agli italiani arrivati a Boston con altre agenzie, non ho elementi per dire niente di certo. Di sicuro restano il terrore e la tristezza che ho provato: era vicinissimo il traguardo e questi assassini hanno trasformato una festa in una tragedia. E' scoppiato il caos. Mia figlia, che aveva scavalcato una balaustra per correre al mio fianco gli ultimi metri, ha cominciato a piangere a dirotto, ci ha raggiunto di corsa mia moglie. Tra le lacrime, non riuscivamo nemmeno a parlare. Incredibile. I soccorsi sono scattati subito e hanno isolato l'area dell'attentato. Così siamo tornati subito in albergo, dove ci troviamo ora, in attesa di notizie definitive su quello che è successo". Sondaggio: secondo voi chi è stato? Le ferite dell'anima - Tra le prime dichiarazioni dopo l'attentato anche le parole di John Ross che stava correndo quando ha sentito lo scoppio: "Una gamba mi è volata sopra la testa. Mi sono girato, ho visto una persona a terra. Mi sono tolto la cintura dai pantaloni per fermare l'emorragia". Come lui molti altri hanno tentato di aiutare. Qualcuno per qualche istante ha pensato anche che si trattasse dei festeggiamenti per la conclusione della gara: "Il primo bang è risuonato come un colpo di cannone. Ero a 15 metri dal traguardo. Molti spettatori hanno guardato in alto, come se fosse il bang celebrativo, tipo fuochi d'artificio. Abbiamo trattenuto il fiato. Al secondo bang è scoppiato il caos. Chi cercava un familiare, chi urlava il nome di qualcuno... Dove sei? Dove sei? Un inferno". Un orrore che segnerà per sempre la vita di chi è sopravvissuto. Gambe lacerate e corpi smembrati come racconta Jackie Bruno: "Ho visto una persona che ha perso le gambe. Ero così vicina, è stato spaventoso. ho sentito la forza dell'esplosione. La gente scappava. Ho visto vittime scaraventate dappertutto". L'orrore anche nelle parole dei primi soccorritori accorsi sul luogo dello scoppio. Un medico racconta di aver pensato subito ad un atto terroristico: "Ero sotto una tenda del pronto soccorso, a circa 150 metri dalle esplosioni. Siamo corsi fuori e abbiamo cominciato a portar dentro feriti. Sembrava una zona di guerra. Stazioni della metro chiuse, un fiume di gente in fuga. il primo pensiero è stato l'11 settembre."La foto sospetta - Ancora difficile, per gli inquirenti, capire quale sia la pista che porta ai colpevoli. Due sono quelle più accreditate: il terrorismo qaedista e quello interno dell'ultradestra anti-Stato. C'è una foto misteriosa che fa il giro del web e che ha fatto incuriosire migliaia di utenti sia su twitter che su facebook. Lo scatto ritrae un uomo che cammina sul tetto di un palazzo di Boston proprio sopra la strada dove la maratona giunge alla sua conclusione e proprio mentre scoppiano le bombe. Si tratta di un giallo: qualcuno sostiene che possa essere uno degli attentatori mentre altri che sia semplicemente un agente. La foto, postata dall'utente Ultras_awaydays, è stata condivisa migliaia di volte sui social e in molti hanno consigliato al proprietario dello scatto di consegnare l'immagine alle forze dell'ordine.