Morta l'ex premier Margareth Thatcher
Insieme al presidente americano Ronald reagan è considerata uno dei simboli degli anni '80, tanto in politica internazionale che nell'economia. Margareth Thatcher è morta nelle prime ore di oggi. Aveva 88 anni e da tempo soffriva di una malattia nervosa che ne aveva compromesso la lucidità mentale per cui tanto fu ammirata (o odiata) nel corso della sua carriera politica. A Downing Street rimase per oltre undici anni, dal maggio 1979 al novembre 1990, prima donna a guidare un governo di un grande paese. Laureata a Oxford - Soprannominata "Iron lady" per il carattere deciso e spigoloso, era nata a Grantham il 13 ottobre 1925, figlia di un droghiere impegnato nell'attività politica e religiosa locale. Fu ad Oxford, dove si laureò in chimica al Somerville College, che Margareth iniziò la attività politica, come presidente di una associazione conservatrice studentesca. Iscritta al partito conservatore, si misurò per la prima volta con la politica vera nel 1950, quando nelle elezioni per il seggio in Parlamento del collegio di Dartford venne sconfitta dal candidato laburista. L'anno dopo sposò Denis, l'adorato marito scomparso nel 2003 e la cui mancanza la Lady di ferrò sentì moltissimo cadendo in una grave forma di depressione. Il celebre discorso della Thatcher e i tre no all'euro Guarda il video su LiberoTv Un "animale" politico - In Parlamento, alla Camera dei Comuni, entrò nel 1959, divenendo nel 1975 la prima donna a guidare il Partito conservatore. Da lì a presentarsi come candidata premier il passo fu breve e nel maggio 1979 entrà a Downing Street. Il suo primo mandato si caratterizzò per la guerra delle Falkland del 1982 contro l'Argentina, per le misure in campo economico per contenere l'inflazione e per lo spinoso caso del terroista dell'Ira Bobby Sands, che si lasciò morire in carcere. La Thatcher avviò una fase di privatizzazione spinta delle attività economiche, comprese quelle minerarie: mossa che di fatto pose fine all'attività estrattiva del carbone nel Regno Unito, con conseguenze pesanti sull'occupazione. Epico fu il suo confronto con le Unions, i sindacati inglesi, il cui potere uscì nettamente ridimensionato dagli undici anni di "regno" dell'Iron lady. Confermata nel 1983 per un secondo mandato, nel 1984 uscì illesa da un attentato dinamitardo che colpi il Grand Hotel di Brighton nel corso del congresso del partito conservatore. Convinta antieuropeista, si oppose sempre all'ipotesi dell'adozione di una moneta unica europa da parte della Gran Bretagna ed è anche grazie a lei se oggi gli inglesi hanno ancora nei portafoglio l'adorata (e preziosa) sterlina. Celebre un suo discorso in cui dice tre volte no alla moneta unica. Nel 1987 ebbe il via libera al terzo mandato, decisivo in politica estera per l'appoggio dato a Ronald reagan e al presidente russo Michail Gorbaciov nella fine del comunismo e nell'abbattimento del muro di Berlino. Il declino - Nel 1989 la sua popolarità iniziò a declinare, all'inizio a causa di una frenata nella crescita economica (causata dagli alti tassi d'interesse), in seguito a causa della sua riforma del sistema fiscale, con la quale introdusse la cosiddetta poll tax, una tassa calcolata in base alla popolazione, uguale per ogni cittadino residente nel Regno Unito, che era in contrasto con il programma liberista. Il 20 novembre 1990, mentre la Thatcher era alla Conferenza di Parigi, si svolsero le elezioni per la carica di leader del Partito Conservatore. La Thatcher, che credeva di essere in netto vantaggio sull'avversario Michael Heseltine, non raggiunse la maggioranza richiesta per soli 4 voti ed era quindi necessario un secondo turno. La situazione precipitò nelle ore successive, quando, rientrata a Londra, avviò delle consultazioni con gli stati maggiori del Partito, dopo aver annunciato che sarebbe rimasta a Downing Street. Nella notte, tuttavia, cambiò idea e decise di dimettersi da Primo ministro; sostenne poi la candidatura del Ministro dell'Economia John Major, che al Congresso del partito vinse facilmente e le succedette come Primo Ministro. Il ritiro - Celebri le immagini dell'ultima volta al numero 10 di Downing Street, quando la Thatcher, con le lacrime agli occhi, si avvia verso l'auto per lasciare quella che, per 11 anni e mezzo, era stata la sua residenza. Ririratasi a vita privata, la thatcher decise di restare nell'ombra, anche per le condizioni di salute che andarono progressivamente aggravandosi dopo la morte del marito Denis. E pur avendo diritto di sedere alla Camera dei Lord (era stata nominata baronessa di Kesteven nel 1990), non si fece mai vede sui banche del secondo ramo del Parlamento. Nel 2008, dopo la figlia rivelò alla stampa che la madre era colpita da una grave forma di demenza senile. Due anni fa la sua storia politica e umana è stata raccontata nella pellicola hollywoodiana "The Iron lady" per la quale, proprio nel ruolo di Margareth Thatcher, Meryl Streep ha ricevuto il premio Oscar come miglio miglior attrice protagonista.