Formigoni, accusa di associazione a delinquere per caso Maugeri
Sanità Lombardia, i pm chiudono le indagini. Oltre al governatore nel mirino altre 16 persone
I magistrati milanesi hanno chiuso le indagini sulla fondazione Maugeri e ipotizzano, per il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il reato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Oltre all'ormai ex governatore sono 16 le persone sotto indagine con accuse che vanno dalla frode al riciclaggio e alla interposizione fittizia. Formigoni "promotore" - Nel documento di chiusura delle indagini i magistrati milanesi ipotizzano che sia stato lo stesso Formigoni il promotore della presunta associazione a delinquere che ha operato intorno alla Fondazione Maugeri. Tra gli altri accusati, spiccano i nomi di Pier Angelo Daccò, Antonio Simone, Carlo Lucchina, Carla Vites, Costantino Passerino, Umberto Maugeri, Nicola Maria Sanese, Alberto Perego. Secondo quanto ipotizzato dalla procura di Milano, Formigoni avrebbe favorito una delle aziende sponsorizzate da Daccò e Simone, la Fondazione Maugeri appunto, ricevendo in cambio una lunga serie di "favori", il cui valore che la polizia giudiziaria avrebbe calcolato in circa 8 milioni di euro. "Utilità" che comprenderebbero vacanze in barca a vela, biglietti aerei, super-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna di proprietà dell'amico di Formigoni Alberto Perego, suo compagno di comunità nei Memores Domini. Il governatore ha sempre contestato le accuse dei pm, sostenendo di avere con Daccò un rapporto di amicizia, e di avere rimborsato gran parte delle spese sostenute durante le vacanze comuni. Formigoni si difende - Il Celeste però non ci sta. a suo parere, le indagini su Eni, Finmeccanica, Mps, Ilva e quella sulla Fondazione Maugeri sono tutte, in modi diversi, intrecciate. Secondo il governatore uscente della Lombardia, "la tempistica della Procura è come sempre efficiente: che cosa non si fa per non coprire lo scandalo Mps che rischia di travolgere la sinistra? Così in 24 ore si condannano Scaroni e Orsi, si condanna Pollari, si continua a distruggere l'Ilva, si depositano gli atti su Formigoni". Formigoni denuncia poi una grave violazione dei suoi diritti di difesa, affermando: "dopo un anno e mezzo potrò finalmente consocere gli atti con i quali si pensa di potermi accusare".