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Trattative serrate su nomine Ue. Ft, accordo su Mogherini

Ignazio Stagno
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A un passo dalla nomina. Anche se le insidie del gioco diplomatico europeo non sono mai disinnescate sino all'ultimo, crescono le quotazioni di Federica Mogherini come nuova 'Lady Pesc'. Il governo ne è convinto, tanto che il ministro Marianna Madia ha parlato apertamente di "grande ottimismo", e il Ft dà i leader Ue per "pronti" a dare il loro via libera. Le indiscrezioni - Anche a Bruxelles fonti europee concordanti hanno evidenziato un orizzonte che pare sgombro da nubi: da una parte un'assenza di ostacoli politici maggiori, e dall'altra quella di contendenti 'veri' al posto della Ashton, in quanto le altre candidature presentate (la bulgara Georgieva e il polacco Sikorski) si profilano essere più 'strategiche' che reali. Le rinunce - Con pro e contro: perché se l'Italia verrà accontentata nella sua battaglia per la Mogherini, nel complesso gioco degli equilibri europei, fanno notare le fonti, dovrà poi cedere su altri fronti, dall'economia a dossier più specifici come il 'made in'. Il vertice - Nonostante il fallimento del vertice Ue di giugno, circola oggi una spiccata certezza che quello di sabato porterà i risultati sperati, con una decisione formale dei 28 sui nuovi presidente del Consiglio europeo e Alto rappresentante. Non ci sarà invece nessuna decisione ufficiale sul futuro presidente dell'Eurogruppo né sulla formazione della Commissione, perché non rientrano tra le competenze del Consiglio (che in questi casi non propone ma approva). 

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