Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: "Fino a 2 mila euro problemi nella riscossione del Canone"
"L'evasione è così alta perché io fino a 2 mila euro di debito ( sul canone, ndr) non posso fare nessuna azione esecutiva". La confessione arriva dal nuovo direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. In un'intervista al Corriere della Sera, la Orlandi fa il punto della situazione sull'evasione fiscale. Allarme canone - E secondo il numero uno del Fisco il tallone d'Achille resta quello del Canone Rai: "L'evasione è così alta perché io fino a 2 mila euro di debito non posso fare nessuna azione esecutiva. Mando un avviso, e se il contribuente è una persona per bene paga, altrimenti no, e non posso farci niente. Le norme con cui gestiamo il canone sono di un Regio decreto del ‘38, quando la Rai ancora non c'era, e nessuno ha mai voluto cambiarle". Insomma quella della Orlandi è un'amara costatazione e tra le righe chiede un intervento da parte della politica per avere norme più stringenti sul fronte canone. E così ora l'Agenzia delle Entrate punta il dito contro il blocco delle azioni coatte sui piccoli debiti fiscali. L'appello - "Questa è stata specie di sanatoria di massa... La politica ha deciso così perché c'era la crisi. Noi applichiamo le leggi, non facciamo politica. Forse in passato c'è stato un eccesso di protagonismo, ma io sono un funzionario dello Stato. Mi hanno insegnato che quando un funzionario prende una responsabilità non deve mettersi il pennacchio. Applichiamo le leggi. E segnaliamo le cose che non vanno, questo sì". La Orlandi chiede più forze per contrastare l'evasione: "Se si vuole sconfiggere l'evasione puntando al recupero del passato servirebbero molti più dipendenti. Piacerebbe anche a me recuperare 50 miliardi l'anno, ma non ho questa possibilità. Per questo dobbiamo concentrarci sulla “compliance”, con un cambio di passo nei rapporti con il cittadino. Per fare questo basta che ci assicurino il turnover del personale, adesso abbiamo il 50%, e vogliono abbassarlo al 20%". Eliminare il contante - Per contrastare l'evasione il direttore dell'Agenzia ripone molta fiducia sull'eliminazione del contante per i pagamenti: "L'evasione con questa mossa si riduce. Questo è dimostrato da tantissimi studi. All'estero si paga con la carta anche il caffè, ma all'estero non è che tutti gli oneri della moneta elettronica siano in carico ai commercianti, come da noi". Rapporto con Equitalia - Infine la Orlandi parla anche del rapporto tra l'Agenzia ed Equitalia e rifiuta la presidenza dell'ente delegato alla riscossione, smarcandosi dalle scelte di Attilio Befera, suo predecessore: "Non sarò presidente perché per me è opportuno che ci sia una netta separazione dei ruoli. Equitalia riscuote per noi ed altri 15 mila enti, dai Comuni ai consorzi idrici. I problemi della riscossione non vengono certo da noi che forniamo dati puliti".