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Sallusti, ordine d'arresto: ai domiciliari

Alessandro Sallusti

Andrea Tempestini
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"Ricevuto ordine di arresto domiciliare". Pochi caratteri per comunicare la vergogna giudiziaria a tutta Italia nel giorno in cui scadevano i trenta giorni di sospensione della pena a quattordici mesi di carcere per diffamazion. Quelle poche parole le ha digitate Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale, attorno al quale si è consumato l'ultimo siparietto di una politica capace soltanto di proclami, non di "salvare" dal carcere un uomo "colpevole" di non aver mai scritto un articolo. Sallusti finisce agli arresti domiciliari per la vicenda dell'articolo firmato su Libero sotto pseudonimo Dreyfus (scritto, si è poi scoperto, da Renato Farina), un articolo ritenuto "diffamatorio" e che per l'assurda legge italiana che prevede la responsabilità del direttore responsabile priva della libertà Sallusti. E ora che farà? - Quando era esplosa la vicenda, all'inizio di ottobre, il direttore rassegnò le dimissioni dalla direzione de Il Giornale, per poi ritornare "in sella" dopo la pressante richiesta della direzioni e il rifiuto alle dimissioni opposto dall'editore, Paolo Berlusconi. Una decisione, quella di Sallusti, assunta nell'attesa di scoprire quale sarebbe stato il suo destino. E ora che il suo destino pare delineari - mentre la Casta continua in Parlamento a peggiorare una legge pessima, quella sulla diffamazione - Sallusti, ha deciso di continuare a dirigire la testata: "Ho dato mandato ai miei legali di chiedere al magistrato di sorveglianza se posso continuare a lavorare. Ogni altra richiesta è subordinata a questo, è ovvio che non si può fare il direttore dalle 9 alle 16 o 5 giorni alla settimana". Poi un breve commento: "Anche se non vado in carcere e quindi non ci sarà la violenza fisica della detenzione, resta comunque la violenza psicologica dell'essere privati della libertà". Lavoro in redazione? - Sallusti, con tutta probabilità, potrà scontare la sua detenzione domiciliare nella redazione de Il Giornale. Il procuratore capo di Mialno, Bruti Liberati, ha spiegato che questa opzione potrà essere accolta dal giudice di sorveglianza che dovrà decidere nei prossimi giorni sulla sua proposta di concedere la pena meno afflittiva a Sallusti. Da par suo, Sallusti ha chiesto di scontare gli eventuali arresti domiciliari nella casa milanese di Daniela Santanchè. "Sospesa la carcerazione" - In una nota, la procura milanese ha spiegato che Sallusti "ha ottenuto la sospensione della carcerazione riccorendo le condizioni per l'esecuzione della pena detentiva presso il domicilio" in base a quello che viene definito il decreto "svuotacarceri". L'ultima decisione sui domiciliari per Sallusti spetterà al magistrato di sorveglianza. In teoria questo potrebbe opporsi alla decisione della procura di concedere il beneficio al direttore. Beneficio previsto però dal decreto 'svuotacarcerì che ha innalzato da 12 a 18 mesi la pena per cui è possibile scontare la condanna presso il domicilio.  Salva-Sallusti, stop del Senato - Intanto dal Parlamento arriva l'ennesimo cambio di rotta per la legge sulla diffamazione. Il Senato ha bocciato l'articolo 1, considerato 'il cuore' della cosiddetta Salva-Sallusti: 123 voti contrari, 9 29 sì e 9 astenuti, il Pdl non ha votato. Si tratta dell'articolo che prevede il carcere, fino a un anno, per i giornalisti e solo una pena pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro per i direttori. Il presidente del Senato Renato Schifani ha sospeso la seduta.

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