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Tre presidenti di Provinciasi dimettono per i tagli di Monti (ma pensano già al Parlamento)

Guido Podestà

Ufficialmente per protesta contro i tagli Cesaro (Napoli), Simonetti (Biella) e Armosino (Asti) lasciano. Podestà (Milano) annuncia il passo indietro e ritratta

Eliana Giusto
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Da Napoli a Biella i presidenti delle Province si stanno dimettendo uno dopo l'altro. Ufficialmente come segno di protesta contro i tagli del governo Monti, in realtà perché pensano già a candidarsi alle prossime elezioni politiche. L'ultimo in ordine di tempo è il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Prima ha annunciato le dimissioni aggiungendo che nel pomeriggio avrebbbe spiegato le ragioni, poi invece ha ritrattato dicendo che non avrebbe lasciato la poltrona. "Questo governo prima ha affamato i comuni, poi ha cancellato le province adesso vuole cancellare le regioni", afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commentando il progetto di riforma costituzionale che verrà presentato oggi in Consiglio dei ministri : "Il governo ci viene a dire che il regno del bene è lo Stato, che il centralismo e lo statalismo sono la salvezza dell'Italia, si sbaglia. L'Italia è fatta di autonomie innanzitutto e neanche un governo tecnico può permettersi di distruggere questa identità storica".     Raffica di dimissioni - Stamattina la prima a rassegnare le dimissioni è stata Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti. Nella lettera inviata ai consiglieri  provinciali Armosino, che è deputato del Pdl, ricorda che le ultime disposizioni normative porteranno alla soppressione della Provincia di  Asti e che i recenti tagli ai trasferimenti statali "causeranno all'ente uno squilibrio di bilancio, nonostante l'amministrazione abbia, sin dal suo insediamento, attivato le operazioni volte alla riduzione delle spese e la gestione risulti corretta, trasparente e in  linea con le previsioni di bilancio". Il decreto Salva enti "provocherà l'inevitabile e incolpevole dissesto delle Province", spiega la Armosino in una lettera, "io assicurerò comunque a questa terra e ai suoi abitanti la prosecuzione del mio impegno   nell'ambito della mia attività di parlamentare”. Anche il presidente della Provincia di Biella, Roberto Simonetti, ha firmato la lettera di dimissioni. Simonetti, parlamentare della Lega Nord, spiega che "la cancellazione della Provincia di Biella voluta dall'attuale Governo, i dati   drammatici del suo bilancio a causa dei tagli subiti ai trasferimenti erariali, la legge sull'ineleggibilità e la necessità comunque del biellese di essere rappresentato all'esterno dei propri confini, mi portano a rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Presidente della Provincia di Biella, atto necessario per poter così proseguire la mia attività politica ed istituzionale di rappresentanza concreta del nostro territorio". Più legate alla scelta di candidarsi alle prossime elezioni politiche le dimissioni del presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, che ha lasciato l'incarico tramite una mozione presentata in un consiglio provinciale convocato d'urgenza per dichiararlo decaduto. Il capogruppo di Fli Giovanni Bellerè ha chiesto che il consiglio riconosca le condizioni di incompatibilità tra la carica di deputato, che Cesaro tutt'ora ricopre, e quella di presidente della Provincia. La procedura consentirebbe al Consiglio di arrivare a scadenza del mandato con il vice presidente, nominato ieri, Antonio Pentangelo. Il consiglio è in corso con Cesaro assente. 

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