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Napolitano vede il ministro Severino: cambiare la legge sulla diffamazione

Il presidente della Repubblica incontra il ministro Severino: bisogna cambiare la legge sulla diffamazione

Lucia Esposito
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Il giorno dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato a 14 mesi di carcere il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, Giorgio Napolitano che aveva detto che sarebbe intervenuto ha ricevuto il ministro della Giustizia Paola Severino. "Il Capo dello Stato e il Ministro hanno convenuto sulla esigenza di modifiche normative in materia di diffamazione a mezzo stampa, tenendo conto delle indicazioni della Corte europea di Strasburgo, non escludendo possibili ricadute concrete sul caso Sallusti". Si potrebbe quindi arrivare alla modifica della legge con un decreto che potrebbe essere approvato in trenta giorni: la Suprema Corte, infatti, ha sospeso la pena inflitta a Sallusti per un mese. La modifica delle norme, secondo l'iter tradizionale, infatti richiederebbe tempi molto più lunghi rispetto a trenta giorni. Altrimenti, aggiunge la Severino, "si può riprendere la proposta pendente in Parlamento e calendarizzarla velocemente, l'intesa di massima  sui contenuti c'è".  Del resto condannare un giornalista al carcere per un articolo che non ha nemmeno scritto è talmente assurdo che l'Italia - giudici in primis - fa una pessima figura a livello internazionale. Questa sentenza, insomma, oltre che ingiusta è inattuabile.     Il Presidente della Repubblica aveva ricevuto al Quirinale anche una delegazione rappresentativa dei sottoscrittori, accademici e giuristi, della lettera aperta sul tema dell'efficienza della giustizia e della realtà carceraria guidata dal professor Andrea Pugiotto, estensore e primo firmatario dell'appello, e formata dai professori Francesco Di   Donato, Fulco Lanchester, Renzo Orlandi, Tullio Padovani, Marco Ruotolo, Vladimiro Zagrebelsky, e Franco Corleone. Hanno partecipato all'incontro il sottosegretario alla Giustizia Sabato Malinconico, e il capo del dipartimento per l'Amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino.

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