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Bersani: "Pd e Casini a favore dell'euro, Berlusconi e Grillo no"

Giulio Bucchi
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Casini lo chiama dal palco di Orvieto, gli chiede di legge elettorale, anti-politica, giudizio su Monti. Ma davanti al popolo delle Acli, forse pensando di essere alla Festa democratica di Reggio Emilia o ad un comizio per la campagna elettorale del centrosinistra, Pierluigi Bersani inizia il suo discorso picchiando sui soliti, vecchi tasti. Riassumibili in una sola nota: "Quando un investitore pensa di comprare titoli italiani fa un ragionamento. Ci sono Bersani e Casini che vogliono l'euro. Poi c'è Berlusconi che dice, un giorno sì e un giorno no, che vuole tornare alla lira. C'è Grillo che minaccia addirittura di non pagare i debiti. Queste due forze potrebbero rappresentare la metà dell'elettorato italiano. Perché questo investitore dovrebbe comprare titoli italiani?". E alla legge elettorale, che per Casini è da fare "in un mese", Bersani sostituisce una nuova legge sui partiti. "Chi non la vuole - dice Bersani - non ritiene che i partiti siano utili perché pensa che serva un solo leader che governi dal tabernacolo, un pifferaio magari miliardario".   

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