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Allegri accerchiato, il Milan pensa già al suo sostituto: Tassotti o Inzaghi?

Numerose le ipotesi in caso di addio. Gullit si candida, ma il sogno resta Guardiola

Andrea Facchin
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  Gli esami sono già iniziati e la parola d'ordine è vietato sbagliare. Massimiliano Allegri ha davanti a sè 7 partite da giocare in 23 giorni per convincere tifosi e società. Nonostante abbiano minimizzato la situazione, infatti, Adriano Galliani e Allegri non sembrano andare proprio d'amore e d'accordo. Durante l'estate le incomprensioni sono state tante, a partire dalla sfuriata che l'ad rossonero ha fatto al suo tecnico dopo il ko per 5 a 1 nell'amichevole contro il Real Madrid. Dopo gli ultimi acquisti di Pazzini, Bojan e De Jong, tra l'altro, il messaggio di Galliani è stato chiaro: "Ora non ci sono più alibi, siamo competitivi". Ora, una serie di spettri ha cominciato ad aleggiare intorno alla panchina del tecnico: è d'obbligo, quindi, prendere in esame le possibili evoluzioni in caso di partenza prematura. Gullit si candida - Il primo piccolo allarme per Allegri l'ha suonato un eroe indimenticato del passato rossonero, Ruud Gullit, tornato a Milano per fare da testimonial allo Uefa Champions League Trophy in Piazza Duomo, insieme a Luis Figo. Il "tulipano nero", ricordando i vecchi e gloriosi tempi non ha nascosto l'emozione e ha dichiarato: "Se Milan chiama è un onore, come fai a dire no?". Salvo poi precisare: "Non si sa mai, ma credo che ora il Milan sia in buone mani". Da Tassotti al sogno Pep - Se è difficile che l'autocandidatura di Gullit possa trasformarsi in qualcosa di più concreto, ancora più difficile è dare credito all'ipotesi Kluivert, che come il suo connazionale accetterebbe volentieri una chiamata. Ecco, allora, che l'eventuale successore di Allegri il Milan potrebbe trovarlo proprio in casa sua: il portale Sport.es ha svelato un presunto piano di Silvio Berlusconi che, nel caso di esonero a breve di Allegri, sarebbe pronto a promuovere Tassotti alla guida della prima squadra con Inzaghi, ora allenatore degli allievi, al suo fianco. In attesa, però, di ingaggiare Guardiola in vista della stagione 2013-2014, vero grande sogno di Berlusconi. Arrivare a Pep, però, sembra impossibile per ragioni di difficoltà economica: il Milan non ha a disposizione i soldi da investire per l'ex Barcellona, a causa anche del peso del contratto di Allegri, che con uno stipendio da 2,5 milioni a stagione è il tecnico più pagato della serie A. A tutto questo, fanno seguito i vari Costacaurta, alla sua ultima stagione da commentatore tv, Donadoni, e (questo sì sarebbe clamoroso), un ritorno di Ancelotti. Le grane di Max - Come se tutto ciò non bastasse, Allegri deve pensare alla prossima partita contra l'Atalanta e ai problemi (non pochi) di formazione: Pazzini si è fermato in allenamento per un problema al ginocchio, Robinho e Pato non saranno pronti prima di una settimana, la prognosi per Montolivo, alle prese con una lesione muscolare, è di circa 2-3 settimane (cerca di recuperare per la gara di Champions contro l'Anderlecht), e Boateng non è al meglio. Le scelte quindi non sono molte, con Bojan ed El Shaarawy possibili titolari, il recupero di Abate e Mexes, e una difesa costituita da Bonera e Acerbi, dato il difficile impiego dall'inizio di Yepes e Zapata, appena tornati dalle nazionali.   

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