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La scorta della Fornero vuole andare al Gp e tira fuori la pistola

Per vedere la partenza le guardie del corpo del ministro mostrano le armi. Indignati Ecclestone e il direttore del circuito

Eliana Giusto
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Una delle guardie del corpo del ministro Elsa Fornero ha tirato fuori la pistola. E non perché la maestrina fosse in pericolo, ma per entrare con prepotenza alla griglia di partenza dell'autodromo di Monza. Il fatto che è avvenuto domenica 9 settembre a Monza, è stato riportato da Repubblica. La lite - Pochi minuti prima della partenza, quando c'è concitazione e tensione, due membri della scorta della Fornero - secondo quanto denunciato dal direttore del circuito Enrico Ferrari - provano a forzare il blocco con spintoni e insulti. Gli addetti alla sicurezza dell'Autodromo, però, sono irremovibili. Di lì non si passa. I pass sono già contati. Se non ne hai uno resti fuori. A quel punto uno di loro mostra la pistola ottenendo così il “permesso” di far entrare tutto il gruppo di accompagnatori del ministro (circa dieci-quindici persone) che era già entrata con il sottosegretario Staffan De Mistura. Troppi politici - “Quando mi hanno chiamato gli uomini di Ecclestone per lamentarsi dell'accaduto mi sono sentito umiliato” ha detto Ferrari. “Non ne posso più di tutta questa arroganza. Dal prossimo Gran premio chiederò di limitare il numero di pass. E basta politici in griglia. È l'unica possibilità per evitarci questa umiliazione”.   La difesa di Elsa - In una nota il ministro Fornero è intervenuta in mattinata per far sapere che gli uomini della sua scorta si sono sempre comportati in sua presenza in modo "ineccepibile". "Avevo accettato con piacere l'invito dell'Automobile Club d'Italia a assistere al Gran Premio di Formula 1 nell'autodromo di Monza, per partecipare a una manifestazione che rappresenta un punto di eccellenza del nostro Paese - ha spiegato la Fornero -. Le poche ore trascorse in un clima di entusiasmo alimentato dalla passione delle migliaia di tifosi presenti rischiano di essere rovinate da un episodio spiacevole. Un episodio riguardo al quale non posso far altro che esprimere il mio profondo rammarico sebbene non sia stata né testimone né parte, come correttamente evidenziato dal cronista. Posso solo dire - aggiunge - che i militari che si occupano della sicurezza del ministro del Lavoro non hanno mai tenuto, in mia presenza, comportamenti meno che ineccepibili e per parte mia ho sempre chiesto loro la massima correttezza e discrezione".

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