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Monti alla Camusso: "Sulla produttività siete peggio della Grecia"

Il prof ai sindacati: "Avete un mese per trovare l'accordo con le imprese, su costo del lavoro e competitività Atene e Madrid hanno fatto più di noi". Ora palla a Passera

Giulio Bucchi
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Ora tocca a Susanna Camusso, alla Cgil e agli altri sindacati. Mario Monti scarica la patata bollente della produttività nelle mani delle parti sociali e delle imprese: trenta giorni per trovare l'accordo, difficile. Toccherà al ministro dello Sviluppo Corrado Passera mediare, anche perché i rapporti tra la segretaria Cgil Camusso e Monti e gli altri ministri più in vista (Elsa Fornero in testa) sono ormai impossibili. Il precedente dell'articolo 18 e della riforma del lavoro (morbida, ma non come voleva il sindacato rosso) non lascia ben sperare: la Camusso andrà alla guerra e non farà sconti. La Camusso ha chiesto aiuti economici dallo Stato per rilanciare domanda e consumi, ma il titolare dell'Economia Vittorio Grilli l'ha gelata: prima bisogna migliorare la produttività, perché altrimenti l'intervento rischia di essere un tremendo autogol. Anche perché di risorse, per il momento, ce ne sono poche, come ha ammesso lo stesso premier. E Monti non ha rinunciato a pungere sul vivo la Camusso. Prima ha snocciolato dati sconfortanti: e imprese italiane hanno perso 30 punti di competitività con le industrie tedesche, che realizzano 70 miliardi in più all'anno di valore aggiunto a parità d'indagati, Italia in fondo alla classifica europea per produttività di ore lavorate e con un costo del lavoro oltre la media dei paesi Ue. Quindi ha tirato le orecchie ai sindacati: "Mentre la Grecia, la Spagna, l'Irlanda e il Portogallo hanno aumentato la produttività e diminuito il costo unitario del lavoro invertendo il trend negativo, l'Italia non ha migliorato la produttività e ha peggiorato il costo del lavoro". Premesse complicate, a Passera il compito di fare il miracolo e trasformare imprese e sindacati in qualcosa di più simile al resto d'Europa.

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