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Effetto Fornero sulle pmi:via 200mila posti di lavoro

Per la Cgia di Mestre solo nelle pmi ci saranno 172mila licenziamentiPozza (Confartigianato Treviso): snaturati i contratti a termine e l'apprendistato

Matteo Legnani
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In questi casi si dice che «lancia l'allarme». Fonte, la Cgia di Mestre, associazione artigiani di Mestre che sforna studi e statistiche invero sempre illuminanti. La faccenda è seria: «Nel secondo semestre di quest'anno rischiamo di perdere 202.000 posti di lavoro. Di questi, ben 172.000 tra le piccole e medie imprese». Una previsione agghiacciante, risultato dell'incrocio dei dati occupazionali dell'Istat con quelli di previsione  di Prometeia. "Premesso che negli ultimi quattro anni la variazione dei posti di lavoro nella seconda parte dell'anno è sempre stata negativa - precisa Giuseppe Bortolussi, che della Cgia è segretario - la stima riferita al 2012 è comunque peggiore solo al dato del 2009". Sempre ascoltando i rappresentanti delle pmi, la riforma del mercato del lavoro voluta da questo governo, e in particolare dal ministro Fornero - concretizzatasi con la legge 92/2012 entrata in vigore il 18 luglio scorso - suscita più d'una perplessità. Di più: ad ascoltare Mario Pozza, presidente di Confartigianato Treviso, si configura come «una mazzata per le piccole imprese, private nei fatti di qualsiasi spiraglio di flessibilità, senza tener conto di qual è la realtà in cui lavorano». Leggi l'articolo integrale di Andrea Scaglia su Libero in edicola oggi 12 settembre

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