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Vuol passare in auto, giovani ubriachi lo pestano. In coma il fratello di Sinopoli

Giuseppe Sinopoli, direttore d'orchestra scomparso nel 2001

L'aggressione è avvenuta a Mestre, in una zona affollatissima. Prima un pugno in faccia, poi l'inseguimento fino a casa

Andrea Facchin
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Una violenza gratuita, immotivata. Gabriele Sinopoli, fratello di Giuseppe Sinopoli, famoso direttore d'orchestra stroncato da un infarto nel 2001 sul palco di Berlino, è stato aggredito brutalmente da un gruppo di ragazzi ubriachi e ora è in coma. Tutto perchè, passando per una via abitualmente affollata di Mestre, stava cercando di passare con l'auto. La dinamica - Via Verdi, a Mestre, è una zona sempre affollatissima di ragazzi che si raggruppano per fare l'aperitivo, con il classico bicchiere di spritz in mano. Lì i drink li vendono a prezzi low cost, a 1,5 euro al bicchiere. Con 10 euro è quindi possibile farsi sei spritz in scioltezza. E altrettanto in scioltezza è possibile andare su di giri. Gabriele Sinopoli cercava di passare in auto proprio per quella via: per spostare i ragazzi ha suonato due volte il clacson, cosa che deve aver dato fastidio ad alcuni di loro, che hanno preso a calci il veicolo. Sinopoli ha "osato" abbassare il finestrino e ha ricevuto un pugno in faccia. Gli aggressori hanno poi inseguito il sessantatreenne fino a casa e davanti all'ingresso l'hanno riempito di calci e pugni. I responsabili - Sinopoli è stato aggredito da sei ragazzidella periferia di Mestre, tutti tra i 25 e 30 anni. Alcuni hanno precedenti per rissa, uno è stato colpito da Daspo, il divieto di andare allo stadio. Di loro si sta occupando il pm Stefano Buccini che per il momento li ha indagati per lesioni gravissime e danneggiamento. La sorella della vittima, presente la sera dell'aggressione, ha commentato: "L'hanno riempito di botte, ferocemente, in un rapporto di sei a uno, tutti giovani contro un uomo debilitato. Una violenza senza ragioni, terribile. Posso capire la crisi, la mancanza di lavoro, l'assenza di speranze per il futuro, ma qui c'è un fenomeno di ragazzi violenti in un giorno normale, in un luogo normale, non allo stadio o durante un corteo. Sono giovani di periferia che invadono il centro e arrivano dentro casa tua. Ho paura per la mia incolumità e spero che fermino almeno il più violento dei picchiatori, che a dire di mio fratello è un professionista. E poi mi auguro che l'amministrazione provveda a mettere un argine...". Bar sotto accusa - Nel mirino dell'opinione pubblica ora c'è il fenomeno del binge drinking, ossia bere una serie di alcolici apposta per sballare. Il vicesindaco di Venezia Sandro Simionato, sta provando a trovare una soluzione: "Attenzione - avverte - perché qui si sta muovendo una logica molto pericolosa: bere per eccedere, per esagerare, che non è un elemento di socialità ma di solitudine. Questo è possibile anche perché i prezzi sono bassi e i ragazzi possono bere molto. Prezzi bassi può significare anche prodotti di scarsa qualità ma sempre superalcolici. Insomma, il problema è ampio e riguarda tutti: la filiera, gli esercenti, gli insegnanti, la famiglia". 

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