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Padrona ingorda: si prende il pomeriggio di La7. "Ma se chiama Mentana vado da lui"

Cristina sarà ogni giorno in diretta su La7. Ma sogna un passaggio al telegiornale...

Andrea Tempestini
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  di Fabio Santini «Devo tutto a Mediaset che in 22 anni di lavoro mi ha concesso di arrivare dove sono». Cristina Parodi, abbronzata, magrissima, il volto scavato dal dolore provocatole dalla recente scomparsa del padre, presenta a Milano il nuovo pomeriggio in diretta di La7, diviso in due parti: Cristina Parodi Live, dedicato a informazione, approfondimenti, attualità e Cristina Parodi Cover, rivolto al costume, società e gossip.  «Speriamo che il titolo così incentrato su di me porti fortuna», dichiara la Parodi. «La scelta mi mette un po' di soggezione, solo Costanzo col suo “Costanzo Show” poteva permettersi questo vezzo…Ho voluto La7 perché al Biscione ho condotto di tutto: lo sport, Verissimo, i grandi eventi in prima serata e sono stata l'immagine del telegiornale di Canale5 che, dopo tanto tempo, ti schiaccia fino a triturarti. Mi mancava un programma tutto mio, a Cologno non me l'hanno dato. Me ne sono andata senza sbattere la porta e sono approdata su una rete giovane che investe in programmi nuovi. Per questo mio passaggio ha giocato un ruolo determinante il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana. Io stravedo per lui, una figura fondamentale nella mia vita professionale. Con lui ho aperto la prima edizione del Tg5. E se dovesse chiedermi di condurre qualche volta il suo telegiornale, credo che non potrei proprio dirgli di no. Da lunedì 10 settembre, sarò alla guida del pomeriggio di La7 con questo rotocalco di informazione, attualità e costume. Niente politica, sulla rete ci sono fior di firme che sanno farla meglio di me. Sarò in onda dalle 14 alle 15 e 45 con il Live, interviste, spazio agli approfondimenti, servizi giornalistici, collegamenti». E un esercito di autori: sono ben 19 in totale, 17 più la stessa Parodi e Chicco Sfondrini. «Sì, sono tanti. Ma c'è da dire che andiamo in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, per due ore e mezza al giorno. E, dietro una trasmissione, c'è sempre un sacco di gente che lavora. Molti degli autori sono giornalisti: ci saranno rubriche e il talk vedrà presenti in studio gli inviati delle testate straniere cui chiederò come vedono vizi e pregi degli italiani. Entrerò in diretta nelle case anche grazie a “MyCast”, un'applicazione online con cui i telespettatori possono collegarsi in video da casa, o dai luoghi dove stanno accadendo i fatti. Alle prove dell'altro giorno abbiamo avuto un collegamento dal Congresso dei Democratici negli USA, durante l'intervento di Michelle Obama». Poi, uno stacco e spazio alla fiction. «Per riprendere con il Cover, dalle 17 e 50 alle 18 e 20, notizie di costume e società, video-guide sulla moda, la bellezza, l'oroscopo e il meteo. A sorpresa interverrà mia sorella Benedetta che registra il suo appuntamento con i fornelli nello studio accanto al mio…». Il direttore di La7 Paolo Ruffini spiega: «Stiamo cercando di costruire un rete che sia in diretta tutto il giorno. Avevamo bisogno di un personaggio dall'immagine forte e credibile, per questo è stata scelta la Parodi. La7 per anni ha trasmesso alle 14 il film del primo pomeriggio, una forza e, con l'andare del tempo, una debolezza della rete. Il nostro pubblico è molto legato alla diretta, noi puntiamo a fare più del tradizionale 2% di share nella fascia pomeridiana. Vorremmo allargarci a un pubblico fatto anche di giovani, per questo utilizziamo “MyCast”, per questo la scenografia ricorda certe ambientazioni da Triennale».  La scelta di La7 è spregiudicata: andare a rompere le scatole ai pomeriggi delle corazzate Canale 5 e Raiuno. «Non è questa la mission del programma», ci tiene a puntualizzare la Parodi. «La nostra diversità si misurerà sulla qualità della narrazione degli eventi. No alla tv del dolore, al gossip raccontato in maniera becera e volgare, no ai toni alti nei confronti d'opinione  e alle gazzarre nei talk show». Un ultimo appunto. Un pensiero al marito Giorgio Gori, spin doctor di Matteo Renzi. «Giorgio è fatto così. Ha fatto 10 anni il direttore di Canale 5, 10 anni a Magnolia. Quando raggiunge l'apice in un settore, riparte da zero. Adesso si é gettato nella mischia politica perché ci crede, perché vuole fare qualcosa di utile e costruttivo. Ne sono certa: porterà nuove idee e nuovi stimoli…».    

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