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Sigarette col pacchetto unicoTabaccai in rivolta contro l'Ue

Nuova stretta di Bruxelles sul commercio delle bionde: per la categoria, a rischio ci sono 60mila posti

Matteo Legnani
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  di Attilio Barbieri I tabaccai dicono no alla nuova stretta che la Commissione europea si appresta ad approvare sulle sigarette. La mobilitazione della categoria prevista per oggi con manifestazioni dentro e fuori i punti vendita ci sarà in Italia, Francia, Spagna e altri Paesi della Ue. A provocare la rivolta del settore la bozza di risoluzione che la Direzione generale sanità e consumatori della Ue (in sigla Dgsanco) si prepara a trasmettere al Consiglio e al Parlamento europeo. Il pacchetto di misure proposte è destinato a cambiare profondamente la vendita di tabacchi. E secondo le associazioni di categoria dei rivenditori e dei produttori di tabacco, rischia di incentivare il commercio illegale di sigarette. Nel 2010, il contrabbando pesava già  il 3,4% rispetto alle vendite legali, con 2,8 miliardi di bionde di dubbia provenienza e qualità. Con le nuove misure che l'Europa si appresta a introdurre si rischierebbe un boom di vendite illegali: come è accaduto in altri Paesi a calare sarebbero solo i tabacchi commercializzati legalmente. A rischio c'è una parte dei 53mila addetti che lavorano nella tabacchicoltura, e una parte altrettanto consistente degli occupati nel canale delle tabaccherie che dà  lavoro a 140mila persone. In tutto potrebbero rimanere per strada circa 60mila persone. A svelare le intenzioni della Dgsanco è stato un giornale tedesco, lo «Stuttgarter Nachrichten» che è venuto in possesso della bozza di risoluzione. Ecco i cinque punti che minacciano di terremotare l'intero settore in Europa, senza portare benefici concreti in termini di tutela della salute. Innanzitutto i pacchetti di sigarette perderanno l'aspetto attuale e per il 75% della superficie dovranno ospitare avvertenze illustrate con immagini shock al posto di quelle attuali in forma testuale, per esempio: «Il fumo uccide».  Per quel che riguarda la lavorazione del tabacco, poi, scatterà un divieto quasi totale all'utilizzo di ingredienti come la liquirizia o il cacao che oltre a differenziare al gusto una marca dall'altra, rendono fumabile il tabacco Burley, quello che produciamo in Italia. A tutto vantaggio del Virginia che si può solo importare visto che col nostro clima non è coltivabile in Italia.  Le bionde, poi, potranno avere solo un unico formato, quello delle classiche Marlboro per indenderci. Abolite le slim, le «lunghe» e i pacchetti da 10, nella convinzione erronea, che ad acquistarli siano i giovani, mentre più d'una ricerca ha dimostrato che i maggiori acquirenti sono quanti cercano di fumare meno. O di smettere. «Queste misure demagogiche e del tutto inutili - spiega Giovanni Risso presidente  della Federazione italiana tabaccai - riducono le entrate degli Stati e gettano sul lastrico un milione e mezzo di lavoratori nel settore della vendita al dettaglio, alimentano la criminalità organizzata. Senza produrre effetti positivi sulla salute pubblica».  

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