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Renata rivela il suo dramma: ho avuto due tumori, non ho occupato l'ospedale

La presidente del Lazio si difende dalle accuse di aver "preso" un intero reparto del Sant'Andrea di Roma

Lucia Esposito
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"Mi hanno diagnosticato due tumori maligni alla tiroide. Al momento mi è crollato il mondo addosso, poi ad agosto, ho deciso di operarmi e di farlo in Italia, a Roma, per dare un esempio. Pago da anni un'assicurazione che copre le spese mediche. Avrei potuto farmi operare privatamente ma poi cosa avrebbero detto? La mia degenza è durata solo 48 ore". La presidente del Lazio Renata Polverini affida il suo sfogo al settimanale Chi  in edicola oggi, mercoledì 5 settembre,  si difende dalle accuse di chi, quest'estate, l'hanno accusata di aver occupato un intero reparto dell'ospedale Sant'Andrea di Roma per una piccola operazione. La Polverini ha annunciato che denuncerà chi ha violato la sua privacy infangandola in un momento delicato della sua vita. "Per evitare disagi agli altri degenti visto che ero sottoposta a tutela, la direzione ha deciso di mettermi in una stanza da sola con due letti, con la scorta fuori. Una vera tristezza, perché io sarei stata volentieri in compagnia. E' stato detto che si stava girando un film per sgomberare il reparto apposta per me. Sono falsità. Ma quello che mi ha ferito di più è che nel comunicato di due consiglieri zelanti, Enzo Foschi del Pd e Giulia Rodano dell'Idv, non ci fosse nemmeno un minimo cenno alla mia salute, all'intervento". E c'è anmche un risvolto personale nella scelta di scegliere il ricovere in forma anonima: "Non volevo far sapere della malattia a mia madre e a mia zia perché mio padre morì proprio di tumore. Con questo polverone ho dovuto spiegare loro tutto". La Polverini, inoltre, aggiunge che se vincerà la causa donerà tutto al San'Andrea, l'ospedale in cui è stata operata. 

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