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Anche Befera lo ammette:"Questo fisco va cambiato"

Attilio Befera

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate: "Gli italiani non sono tutti evasori. Molti commettono errori perché le norme sono difficili da capire. E il governo le deve cambiare"

Andrea Tempestini
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  "Caro Direttore, ho letto con profondo interesse la lettera che ha voluto indirizzarmi attraverso le pagine di Libero. Le sue parole mi offrono l'opportunità di ricordare che il nostro Paese è stato afflitto per anni da una scarsa cultura fiscale. Troppi cittadini hanno disatteso il patto con lo Stato, pagando assai meno di quanto avrebbero dovuto, a scapito dei contribuenti onesti e delle imprese sane, e in assenza di una condanna forte da parte della società. Oramai da qualche anno, però, è cresciuta la consapevolezza che solo un pieno rispetto delle regole, anche fiscali, possa riportare il Paese sulla giusta strada. Una parte di questo difficile compito è affidato all'Agenzia delle Entrate, che lavora ogni giorno per garantire la legalità fiscale, un'applicazione equa e intelligente delle norme tributarie, nonché un rapporto di fiducia con i contribuenti. Sarebbe miope  da parte mia, però, pensare che i contribuenti possano cambiare se non è prima l'Amministrazione finanziaria a farlo", ammette Attilio Befera, il direttore dell'Agenzia delle Entrate, nel dibattito con il direttore di Libero, Maurizio Belpietro sul quotidiano in edicola oggi. Insomma, Befera ci risponde e ammette: "Questo fisco va cambiato". Secondo il direttore dell'Agenzia, non è vero che gli italiani sono tutti evasori, mentre molti commettono errori perché le norme sono difficili da comprendere. Ma riformarle, spiega, tocca al governo. Leggi il botta e risposta tra Attilio Befera e Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi, mercoledì 5 settembre  

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