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Sanità, vietate le pubblicità dei giochi

Monti visto da Benny

Salta il balzello sulle bibite gasate e il divieto di installare videopoker a 500 metri dalle scuole e dalle chiese

Andrea Tempestini
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  Vietata tutta la pubblicità di tutti i giochi finalizzati alla riscossione di denaro. Lo prevede l'ultima bozza del decretone sulla salute del ministro Renato Balduzzi, quello con cui il governo di Mario Monti si appresta al varo di una sorta di Stato etico. Etico sì, ma non troppo: sarà vietata la pubblicità ai "gratta e vinci", ma in compenso salta il balzello più assurdo, quello sulle bibite gassate e zuccherate. Secondo quanto rilanciato dall'agenzia di stampa Agi, nella nuova bozza viene specificato che "a decorrere dal 1 gennaio 2013 le bevande analcoliche devono essere preparate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento". Fenomeni di ludopatia - Come detto, nel testo resta la stretta sulla vendita di prodotti del tabacco e sul gioco d'azzardo, e sono inserite misure più pressanti per "prevenire fenomeni di ludopatia". In particolare "sono vietate le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all'acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o ad attività, anche online, comunque denominate finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso". Una sorta di Grande Fratello, insomma, dove ogni pubblicità a lotterie, siti di scommesse e gratta e vinci sarà vietato.  Spot vietati - In particolare, la pubblicità ai giochi e ai giochi d'azzardo è vietata "all'interno di programmi radiotelevisivi rivolti ai minori nei venti minuti precedenti e successivi degli stessi e nell'intera fascia oraria dalle 16 alle 19.30". Vietate le pubblicità sull'argomento anche "sulla stampa giornaliera e periodica destinata ai minori e nelle sale cinematografiche in occasione della proiezione di film destinati prevalentemente alla visione dei minori". Stop anche alla pubblicità "sui mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori".  

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