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Consulenze, incarichi, pensioni d'oroLa bella vita dei banchieri della crisi

Dall'ad di Lehamn Brothers, al capo della Federal reserve: nessuno ha pagato per il default di cinque anni fa

Lucia Esposito
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Che fine hanno fatto il banchieri che, cinque anni fa, hanno fatto scoppiare la bolla dei mutui concessi senza garanzie reali? Una crisi che è all'origine di quella che in Europa viviamo in questi anni? Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha scoperto che nessuno è finito in galera, anzi c'è anche qualcuno che se la passa meglio di prima. Richard Fuld l'ex ad di Lehman Brothers, dopo il 15 settembre 2008 ha lavorato per l'hedge fund Matrix Advisor, uno dei tanti fondi di investimento "locuste" che operano con l'obiettivo si spremere valore da una società per poi andarserne a cercare un'altra per ricominciare il ciclo. E' andata bene anche all'amministratore delegato di Aig, che cinque anni fa era la più grande assicurazione al mondo. Maurice Greenberg, trasformò la compagnia nella  maggior emittente di Credit default swap. Per il salvataggio della compagnia lo stato americano spese 180 miliardi di dollari. Oggi Greenberg lavora per la società di private equity CV Starr & Co, il cui nome viene dal fondatore di Aig, Cornelius Vander Starr. L'ex amministratore delegato di Merrill Lync, Stan O'Neil, famoso per avere al seguito alcuni bodyguard il cui compito era solo quello di chiamargli l'ascensore, ha lasciato la banca d'affari americani con una buonuscita di 160 milioni di dollari e oggi fa parte del cda di Alcoa, il gigante dell'allumioni che ha deciso la dismissione dell'impianto sardo sollevando le proteste dei lavotatori.   L'amministratore delegato della Northern Rock, Adam Applegarth, che aveva puntato tutto sulla concessione dei mutui fino alla catasfrofe che portò alla nazionalizzazione della banca. Applegarth è prima passato in forza del fondo hedge Apollo Management per poi dedicarsi alla Beechwood Property Management, società specializzata nella gestione immobiliare, fondata assieme al figlio Greg.  L'ex amministratore delegato di Royal Bank of Scotland, Fred Goodwin, ha subito l'onta di vedersi revocato il titolo di Sir, la più ambita onorificenza inglese. Si tratta di una vergogna, certamente, che tuttavia è ben compensata dal fatto Goodwin abbia iniziato a percepire la pensione a 50 anni con un incasso annuale di 703mila sterline (pagate da Royal Bank of Scotland), poi dimezzato nel 2009 in seguito alle polemiche suscitate dal caso. Dopo il licenziamento dall'istituto britannico ha lavorato per un periodo presso RMJM, il più grande studio di architettura di Edimburgo. Kathleen Corbet che fino al 2007 è stata presidente di Standard & Poor' lavora per una piccola banca d'investimento che si occupa di progetti nel settore dell'energia. Un'altra figura chiave della crisi di cinque anni fa è stata quella di Alan Greenspan, alla guida della Federal Rserve dal 1987 al 2006 e sotto la sua presidenza il mercato dei derivati è diventato un mostro finanziario. Con la sua politica dei tassi bassissimi, Greenspan ha favorito la creazione della bolla dei mutui subprime. Oggi Greenspan è un consulente molto ben pagato da Picmo, uno dei più grandi gestori di fondi al mondo.

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