Il pil conferma: le tasse di Montici riducono peggio della Spagna
A giugno la produzione industriale nel nostro Paese è crollata dell'8,2%
Ancora una brutta notizia sul fronte economico, ancora dei dati che ci offrono la fotografia di un paese allo stallo nel secondo trimestre del 2012, un Paese schiacciato dalle tasse e che non riesce a crescere.. Secondo la stima flash di Eurostat, il Pil euro nell'Eurozona è calato dello 0,2% rispetto al primo trimestre ed è sceso dello 0,4% rispetto al corrispondente trimestre del 2011. Per l'Italia la stima è di -0,7% congiunturale e di -2,5% tendenziale. Per la Germania +0,3% e +1%, per la Francia +0% e +0,3%. Tra i 17 paesi dell'area euro, solo Grecia (-6,2%) e Portogallo (-3,3%) hanno fatto peggio dell'Italia. La Francia conferma il suo obiettivo di crescita del pil dello 0,3% per il 2012. A sostenerlo ai microfoni della radio francese 'Europe 1', è il ministro dell'Economia, Pierre Moscovici commentando i dati di crescita zero del pil nel secondo trimestre dell'anno. Un dato “non eccellente”, “non sufficiente”, ma “non siamo in recessione” come invece è il caso “nella maggior parte dei nostri paesi partner come la Spagna, l'Italia, il Belgio e il Regno Unito. Non siamo al riparo di una recessione”. Dato impressionante Dai dati diffusi sa Eurostat emerge che comincia a scricchiolare anche l'economia di uno dei paesi più 'rigoristì d'Europa: nel secondo trimestre infatti il pil della Finlandia ha registrato un calo dell'1% rispetto al primo trimestre e dello 0,3% su base annua. Lo riferisce l'istituto di statistica finlandese ricordando che nel 2011 il pil è stato pari al +2,9% n calo anche la produzione industriale. Su base annua si è registrato una flessione del 2,1%. Nei 27 paesi Ue invece si è avuta una flessione dello 0,9% congiunturale e del 2,2% tendenziale. Il dato mensile è stato caratterizzato da una flessione dell'1,3% dei beni capitali sia nell'Eurozona sia nella Ue, e da una contrazione dei beni di consumo non durevoli rispettivamente dello 0,7% e dell'1%. Per quanto riguarda i singoli paesi, i cali più rilevanti hanno riguardato Regno Unito (-2,5% congiunturale), Polonia (-2%), Estonia (-1,7%) e Italia (-1,4%), mentre i rialzi più consistenti della produzione hanno interessato Lituania (+18,6%), Slovenia (+2,9%) e Irlanda (+2,7%).