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La lunga estate della Casta: in ferie fino a settembre

Camera e Senato chiusi per un mese, anche se gli onorevoli hanno l'obbligo di "reperibilità" in caso di emergenza. E la legge elettorale?

Giulio Bucchi
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  Mario Monti aveva mandato un messaggio a ministri e onorevoli: quest'estate niente vacanze esotiche, tutti devono poter rientrare a Roma in caso di emergenza nel giro di un paio d'ore. Sembrava l'inizio di un'estate bollente, un po' come quella del 2011, con l'Italia sotto l'attacco della speculazione finanziaria e obbligata ad approvare misure a tappe forzate. In realtà, non è che la situazione sia molto diversa rispetto a 12 mesi fa. Semplicemente, la musica alla Camera e al Senato è sempre la stessa: le settimane di lavoro sono cortissime (da lunedì a giovedì) e le ferie sacrosante e lunghissime. Così da oggi 7 agosto deputati e senatori resteranno a casa fino a settembre: Montecitorio riaprirà il 5, Palazzo Madama il 6. Ma attenzione, dopo interrogazioni e interpellanze la prima seduta vera e propria sarà soltanto martedì 11 settembre. Tutti a Capalbio - I presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, hanno preteso come da ordine di Monti dai colleghi la "reperibilità". "La Camera potrà riunirsi, se necessario, anche nel mese di agosto - ha spiegato Fini - per l'esame di questioni urgenti o per la presentazione di decreti legge, specie per quanto riguarda le questioni legate alla crisi economica e finanziaria". Una precisazione doppiata da Schifani. E le Commissioni, quelle che portano avanti gran parte del lavoro delle Camere? Si ricomincerà lunedì 3 settembre alla Camera e il 4 al Senato. Quasi trenta giorni di ferie, anche se al posto delle mete esotiche gli onorevoli si dovranno accontentare di Capalbio. Dove magari le riunioni informali per mettere a punto la riforma elettorale avranno maggior fortuna...  

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