Nuova stangata sulle ferie: aumenta pure la benzina
Il carburante arriva a 1,865 euro al litro. Il Codacons: tra caro gasolio, pedaggi e rincaro dell'Rc auto spendiamo 222 euro in più
Sulle vacanze già magre degli italiani (sei su dieci non è andato in ferie) si abbatta anche l'incubo del caro benzina. Che arriva proprio alla vigilia del Ferragosto.A valle dei primi rincari d'inizio settimana dopo gli sconti self, Eni ha deciso di rialzare i prezzi raccomandati di benzina e diesel rispettivamente di 1,3 e 0,5 cent euro/litro. Ma non è sola. A muoversi nella stessa direzione, secondo quanto risulta a Quotidiano Energia, anche Tamoil (+1 cent su entrambi i prodotti), Q8 (rispettivamente +1 e +0,5) e TotalErg (+1 e +0,6). Più nel dettaglio, secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE, i prezzi medi serviti sono oggi tutti in salita a 1,865 euro/litro per la benzina, 1,754 per il diesel e 0,752 per il Gpl. Anche le punte massime sono in ascesa fino a 1,948 per la verde e 1,798 per il diesel mentre il Gpl flette a 0,785. La protesta dei consumatori Codacons ha stimato che per gli automobilisti che si mettono in viaggio, considerando i pedaggi autostradali, l'aumento dell'Rc auto, e il caro-benzina, è in arrivo una stangata da 222 euro. Adusbef e Federconsumatori sottolineano che si tratta di aumenti "ingiustificati" e fanno sì che il pieno per una macchina di media cilindrata torni a 95 euro. Si tratta di incrementi che "vanno a vanificare le promozioni e gli sconti praticati da varie compagnie nel fine settimana: buone pratiche che dimostrano come, volendo, i prezzi si possano ridurre". Le associazioni di consumatori suggeriscono di "rendere permanenti gli sconti nel week end e potendo, visto il successo della domanda, aumentare la quantità di carburante così distribuite". Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la benzina costa 30 centesimi in più al litro. Di questi 20 dipendono dalla maggiore tassazione, altri due o tre al differenziale sull'euro: gli otto centesimi che restano rappresentano un maggior margine di guadagno su cui si potrebbe intervenire.