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Prime mosse di Bersani al governo: "Nozze gay e immigrati"

Il segretario avverte: "Siamo alternativi alle destre, non a Monti. Puntiamo al 2013, ma siamo pronti ad ogni evenienza"

Giulio Bucchi
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  Il programma del Pd se andrà al governo: riconoscimento giuridico alle coppie gay e diritti ai figli degli immigrati. I temi civili sono forse gli unici chiari, finora e solo in parte, delle future mosse annunciate dal segretario Pierluigi Bersani. La Carta d'intenti 2013 presentata dal leader, infatti, non scioglie i dubbi sulle prospettive della coalizione: quali saranno gli alleati, quali le linee guida in chiave economica, quali le posizioni sulle riforme varate da Monti ma odiate dalla sinistra più dura? Nessuna risposta. Via con la patrimoniale - "Siamo alternativi alle destre, non a Monti", annuncia Bersani, ma la fiducia non è illimitata: "Il Pd è pronto ad ogni evenienza. Ci vogliamo dare e tenere il nostro passo". Il traguardo, dunque è "la conclusione naturale della legislatura avviando un percorso", ma le parole di Napolitano e Monti sulle elezioni anticipate da scongiurare risuonano ancora minacciose, a mo' di monito non proprio gradito dai democratici. Bersani si gioca la carta europea, "noi non siamo l'avventura ma la solidità della scelta europea", eppure molti si attendono una rottura con le politiche filo-Ue di Monti, decisamente pesanti. Non parla di lavoro e pensioni, argomenti tabù soprattutto per i possibili alleati Vendola e Di Pietro, ma sul fisco si sbilancia: "Occorre un ridisegno profondo del sistema fiscale" per alleggerire la pressione sul mondo del lavoro e bisogna "caricare su grandi patrimoni e rendite o non riusciremo mai a ridurre su imprese e lavoro". Diritti civili - Meno nebulosi i progetti sui diritti civili. Se il Pd andrà al governo, darà "sostanza normativa al principio, riconosciuto dalla Corte Costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico". E ancora, "la prima norma che faremo quando progressisti e moderati saranno al governo è per i figli degli immigrati che vanno a scuola".Con quali alleati? - Impossibile ancora capire con chi il Pd farà tutto questo. Casini? Vendola e Di Pietro? "Siamo qui per cominciare un percorso, un cammino - si limita a chiosare Bersani -. Da oggi apriamo un confronto nella vasta area dei demogratici e progressisti, con i protagonisti politici ma anche sociali, gli amministratori, personalità e autorità morali, intellettuali". Il solito minestrone, insomma, il cantiere perenne della sinistra. "Con questa carta vogliamo chiarire i punti di fondo dell'impostazione culturale e politica che deve reggere un programma", poi "toccherà al candidato di governo dei  progressisti proporre il programma di governo". In pratica, Pierluigi sembra passarsi la patata bollente a fine anno, quando le primarie (farsa?) del Pd lo dovrebbero incoronare candidato premier sempre che la situazione non precipiti e si opti per una grande coalizione. Nell'attesa, sempre meglio non mollare i possibili amici: "Domani (mercoledì, ndr) avrò un incontro con Vendola, giovedì con i rappresentanti del Terzo settore e così di giorno in giorno". E sempre un po' navigando a vista.  

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