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Franzoni, niente permessi per altri quattro anni

La Cassazione dice no al ricorso della mamma di Samuele, condannata a 16 anni per l'omicidio del figlio. Chiedeva di vedere marito e figli 3 giorni al mese. "Deve arrivare a metà pena in carcere"

Giulio Bucchi
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Niente permessi premio per Anna Maria Franzoni, per almeno altri quattro anni. La prima sezione penale della Cassazione, appellandosi alla gravità del reato commesso, ha così respinto il ricorso della 'mamma di Cogne' condannata definitivamente a 16 anni per il delitto del figlio Samuele avvenuto il 30 gennaio 2002. Il tribunale di sorveglianza di Bologna già il 25 ottobre 2011 aveva dato parere negativo al beneficio dei permessi premio. In particolare, la Franzoni, che ha già scontato un terzo della pena nel carcere della Dozza di Bologna, chiedeva di beneficiare dei permessi per poter stare con il marito e i figli 3 giorni al mese. Per effetto del rigetto del ricorso la Franzoni dovrà pagare anche le spese processuali. Metà pena - A carico della Franzoni, secondo la Cassazione, opera il principio della "preclusione temporale" rispetto alla pena finora espiata. Per i reati gravi come quello per il quale è stata   condannata, infatti - motiva la Prima sezione della Suprema Corte - i detenuti, al pari di chi viene condannato per mafia e terrorismo, devono aspettare di aver scontato in carcere “almeno metà della pena”. Rispetto ai 16 anni ai quali ammonta la condanna, i supremi giudici osservano che la Franzoni deve scontare ancora "dodici anni, tre mesi e dodici giorni per omicidio aggravato”. Quindi dovrà attendere circa quattro anni per tentare di uscire dalla cella.

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