Cerca
Cerca
+

Olimpiadi, il primo pagellone:Regina medaglia d'orovoto zero al saluto nazi

Da zero a dieci. Orribili anche gli atleti in bermuda: divise inguardabili. Poi le gaffe dei politici e il solito, tanto, humor britannico

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

10) ELISABETTA La Regina è autoironica nel recitare la parte della Bond Girl con lo 007 Daniel Craig (e con i suoi cagnetti). Ha superato se stessa e il suo vestito color canarino indossato alle nozze di Kate e William. Austera in platea: non sorride mai, nemmeno davanti ai bambini malati degli ospedali. Telegenia pura. 9) LA REGIA Danny Boyle è stato il regista/direttore artistico dello show. Il suo capolavoro. Meglio di Trainspotting e The Millionaire. Originale e visionario.  8) AUTOIRONIA Oltre alla Regina attrice, Mr Bean ha reinterpretato  Momenti di gloria e mostrato  quanto gli inglesi siano capaci di prendersi in giro. 8bis) MUSICA Capitolo in cui gli inglesi sono davvero imbattibili. Firestarter dei Prodigy, My Generation degli Who, e poi gli Stones, Mike Oldfield, Kinks, Bolan, e i Pink Floyd. Far ascoltare alla Regina i Sex Pistols che la definirono fascista o gli Happy Mondays che hanno usato qualsiasi tipo di sostanza illegale non è da poco. 7) IL GLAMOUR David Beckham: passano gli anni, le mode, ma lui resta. Omosessuale, metrosexual, bollito, chissenefrega. Il suo passaggio in motoscafo in stile Bond è da commozione. E poi Paul McCartney che canta Hey Jude  con una giacca coi bottoni olimpici disegnata dalla figlia Stella. 6) BUONI SENTIMENTI Nelle oltre tre ore dello spettacolare show momenti toccanti: a partire dall'inno britannico cantato da un coro di piccoli sordomuti, in pigiama. E poi il bacio lesbo in diretta mondiale mostrato all'interno di una sequenza di baci. Bacio che ha fatto gridare allo scandalo in Paesi come l'Arabia Saudita in cui l'omosessualità è vietata. 6bis) LA GRECIA Almeno per una sera si possono dimenticare lo spread, la disoccupazione e i tagli. Nonostante la sua difficile situazione economica, alla Grecia, durante la cerimonia d'apertura di Londra 2012, era riservato il posto d'onore. Tradizionalmente, infatti, la delegazione di Atene è la prima a sfilare. Ci sono privilegi che non ti possono togliere né la Merkel né l'Unione europea. 5) ITALIANI Un po' provincialotti. Oltre a essere tra i più indisciplinati e caciaroni, nei pochi instanti in cui veniamo inquadrati spuntano due improbabili cartelli «Mamma sono qui» e «Gioele, papà è qui». D'improvviso, le eleganti divise firmate Armani passano in secondo piano, tutti i tweet degli stranieri si concentrano sul capire il significato di quelle scritte... 4) ELEGANZA Poca. Massimo rispetto per i costumi tradizionali delle Fiji (il muscoloso e unto portabandiere Josateki Naulu è già l'idolo delle ragazzine), ma la gonna su un uomo è meglio di no. I tedeschi non si smentiscono: la giacca rosa per le atlete donne e azzurra per gli uomini fanno rimpiangere il sandalo con le calze dei teutonici in villeggiatura. Terribili i messicani variopinti. No comment per le atlete inglesi in pinocchietto bianco. I meglio vestiti: i sauditi. E abbiamo detto tutto. 3) LA STORIA Lo show di Danny Boyle ha ripercorso le tappe principali della storia britannica. C'erano i contadini e c'erano gli operai. Shakespeare e i Beatles. Ma la storia, si sa, è anche fatta di guerre e battaglie. E qui il regista ha fatto il vago. I soldati c'erano, ma non si capiva bene contro chi combattessero. Mancava il nemico, forse per evitare di far arrabbiare qualcuno. Così due guerre mondiali hanno avuto meno spazio di Mr Bean. E Churchill verrà ricordato per il siparietto della sua statua che si anima per salutare il passaggio in elicottero della regina Elisabetta. Tra i grandi assenti della serata anche Lady Diana. Troppo imbarazzante.  2) LUNGHEZZA La sfilata degli atleti, come ogni edizione dei Giochi, risulta troppo lunga e noiosa. 1) KATE E WILLIAM Oggettivamente, non se li è filati nessuno. Non c'è match: i fotografi erano tutti per la Regina e per il marito che a 90 anni sembra un ragazzino.  0) IL SALUTO NAZISTA La delegazione della Germania passa sotto la tribuna e Walther Troeger, dirigente sportivo tedesco e membro onorario del Cio, alza più volte il braccio sinistro in quello che sembra inequivocabilmente un saluto nazista. Purtroppo per lui le telecamere lo inquadrano e sui media inglesi scoppia la polemica. Il voto? Troeger si meriterebbe un 1, che diventa 0 perché il saluto nazista lo fa pure col braccio sbagliato. (a cura di Alberto Busacca, Fabio Corti, Alessandra Menzani, Benedetta Vitetta)

Dai blog