Giannino scende in campo"Un partito in autunno"
Il giornalista: "Se ci saranno le condizioni siamo pronti".Obiettivo: meno tasse, più merito
Meno spese e meno tasse, più merito e liberalizzazioni. Oscar Giannino scende in campo e pubblica il suo manifesto politico "Fermare il declino", in vista di un partito che, se ci saranno tutte le condizioni, potrebbe nascere già il prossimo autunno. Il punto di partenza è che “la classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 ha fallito” e “deve essere sostituita”. Per crescere l'Italia, spiega il giornalista, “deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale”. E deve necessariamente “smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese”. Il programma politico - Secondo Giannino se si vuole dare un futuro ai giovani bisogna “tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l'informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo”. E nessun partito, sostiene il giornalista, si pone davvero questi obiettivi. Il partito, il leader e le primarie - Spiega Giannino che "se avremo sostegni e seguito", "se ci saranno i numeri" il partito può nascere il "prossimo autunno" e non avrà "alcun leader preconfezionato o di plastica. Se e quando verrà il momento, chiunque abbia aderito sulla base di un'esplicita adesione al programma e soddisfi precisi criteri sia di morale personale che di trasparenza che di assenza d'ogni conflitto d'interessi, non potrà evitare di essere sottoposto a primarie. E chi vince le primarie diventa il leader". Nessuna alleanza - "Fermare il declino" vuole essere "al di sopra o avanti". Dice Giannino: "Parliamo a tutti, sia a destra che a sinistra. Ma sui contenuti concreti e sulla moralità personale non transigiamo. E tentiamo di nascere per essere alternativi a entrambe". Del resto c'è un bacino di elettori di centrodestra ma anche di centrosinistra, che non si riconosce al momento in alcun partito e che potrebbe ritrovarsi in questo programma. Quindi, "perché regalare voti a Grillo?". I sostenitori - Per ora a sostenere il partito ci sono già centinaia di accademici, professionisti, imprenditori, manager ed esponenti dell'associazionismo e della società civile. Qualche nome? Gli economisti Michele Boldrin, Sandro Brusco, Andrea Moro, Alberto Bisin; Alessandro De Nicola dell'Adam Smith Society; Alberto Mingardi e Carlo Stagnaro dell'Istituto Bruno Leoni, Luigi Zingales della University of Chicago. E poi c'è la prima fila di Italia Futura e la decisione di Carlo Calenda, Andrea Romano, Federico Vecchioni, Irene Tinagli, Nicola Rossi di divenire copromotori del manifesto. Infine Emma Marcegaglia che ha condiviso sin dall'inizio l'intento del movimento ma che in quanto ex presidente di Confindustria e per evitare equivoci e polemiche non è firmataria del manifesto.