Spara ai ladri, condannato a risarcirli:colletta per imprenditore sul lastico
Deve 120 mila euro ai malviventi. La sua colpa? Essersi difeso. E l'assessore al Lavoro del Veneto lancia l'appello: "Aiutiamolo"
Di Alessandro Gonzato Per aver sparato e ferito due nomadi sorpresi a svaligiare il suo deposito di rigattiere deve risarcirli con 120 mila euro. Soldi che il cinquantanovenne Ermes Mattielli non ha, ma che stando alla sentenza del giudice deve versare ai malviventi come provvisionale. In aiuto del robivecchi di Arsiero (Vicenza), ieri mattina l'assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan (Pdl), ha lanciato una raccolta fondi, «un appello a tutti i cittadini perbene che stanno con la gente perbene». Risarcimento Dovuto L'assessore, tra i primi a scagliarsi contro la decisione del magistrato, ha invitato i suoi concittadini a versare anche un solo euro per aiutare Mattielli «a pagare un risarcimento ingiusto», dicendo poi che la decisione del tribunale ha premiato il carnefice anziché la vittima. «Non smetterò mai di ripetere» ha aggiunto Donazzan «che ognuno di noi poteva trovarsi al posto di Mattielli ed io, onestamente, avrei reagito alla stessa maniera. Mi auguro» ha concluso l'assessore «che questo appello diventi un tam tam, che i veneti aiutino una persona che ha avuto la sola colpa di difendersi». Tra i promotori dell'iniziativa ci sono molti altri amministratori veneti, tra cui l'assessore regionale al Bilancio, Roberto Ciambetti (Lega), il sindaco di Arsiero, Tiziano Busato, il sindaco di Valdastico, Alberto Toldo, il presidente del movimento “Amo il Veneto”, Stefano Volpe, e Giuseppe Pulin, rappresentante della Giovane Italia. Ad Arsiero, nei giorni scorsi, oltre quattrocento persone sono scese in strada per una fiaccolata di solidarietà e di indignazione contro la decisione del tribunale di Schio. Tra di loro anche l'europarlamentare della Lega, Mara Bizzotto, ed il senatore del Carroccio, Paolo Franco, che ha recentemente presentato un disegno di legge per modificare la punibilità dell'eccesso di legittima difesa. Sulla vicenda, all'indomani della sentenza, era intervenuto duramente anche il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, parlando di una decisione «a difesa di ladri, malfattori e di coloro che vivono abusando del lavoro e del patrimonio altri». Mattielli oggi è pentito di quel gesto. Nonostante abbia subito una ventina di furti negli ultimi tre anni dice che non premerebbe più il grilletto della sua pistola, legalmente detenuta. Aveva sparato soltanto per difendere il proprio magazzino, per non vedersi portare via il lavoro di mesi. Non voleva uccidere Dice che non voleva uccidere ma solo spaventare i due nomadi, già noti alle forze dell'ordine. Se riuscirà o meno a risarcire quei due delinquenti, ora dipende anche dalla generosità dei suoi concittadini.