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Ecco tutte le balle di Cecchi Paone e del suo nuovo fidanzato da copertina

La scienza di Alessandro: baci all'alluce, gite in surf e il compagno folletto. Ma in questo amore sbandierato ci sono molte lacune...

Andrea Tempestini
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    di Selvaggia Lucarelli Forse voi non ne siete al corrente, ma io ho un approccio scientifico alle cose, che mi restituisce un'idea della realtà oggettiva e verificabile. Premessa necessaria, per comunicare a voi lettori e alla comunità scientifica tutta, che ho un numero sufficiente di argomentazioni epistemologiche per dimostrare un'inconfutabile verità empirica: Alessandro Cecchi Paone è un cazzaro professionista.  E dubito potrà smentirmi, visto che il più strenuo sostenitore dell'approccio scientifico è proprio lui e mio caro Alessandro,  non è che puoi chiedere al mondo di non credere agli ufo, agli spiriti e ai cerchi nel grano e poi  pretendere che si creda alla tua ultima intervista rilasciata su Chi. Intervista che, per chi non lo sapesse, Cecchi Paone ha rilasciato in coppia col suo nuovo compagno, il ventiquattrenne portoghese Claudio Viana Fernandes e in cui i due fidanzatini di Peynet si dichiarano teneramente innamorati. Del resto, è di qualche settimana fa il raccapricciante scatto fotografico in cui Cecchi Paone ciucciava l'alluce del baldo giovane in mezzo alle acque di Ponza, una roba da spaventare la fauna ittica del Mediterraneo fino alle coste del Nord Africa, per cui  è amore certo e di questo non dubitiamo.  I dubbi li sollevano invece svariati passaggi dell'intervista, la quale tocca delle punte di surrealismo che manco Dalì sotto anfetamine. Seguitemi attentamente. Cecchi Paone dichiara certo: «La solidità del mio rapporto con Claudio si basa sul fatto che lui è stato eterosessuale fino a quando non mi ha incontrato». Ovviamente, Claudio conferma: «Prima di Alessandro ho frequentato solo ragazze. Poi ho conosciuto lui».  Ora, io vorrei farmi gli affaracci miei, ma il mio noto approccio scientifico mi costringe ad analizzare una serie di dati in mio possesso e viene fuori che qualcosa non torna. Claudio apparve per la prima volta pubblicamente tra la platea dell'Isola dei famosi in qualità di parente stretto di Paone quando lui era sull'isola. Cecchi Paone lo presentò come il suo convincentissimo “personal trainer” e da quel momento fu un continuo domandarsi come mai il parente più stretto di Paone fosse uno che pareva un tronista scappato di casa, anziché un vecchio zio come quello di tutti gli altri.  Poi vennero fuori delle foto di Claudio, “il folletto” come lo chiama affettuosamente Paone (foto in cui da buon personal trainer maneggia attrezzi di varia natura),  su un sito di appuntamenti galanti, di quelli in cui gli uomini cercano altri uomini per il calcetto del martedì sera ovviamente, accompagnate da una breve presentazione in cui si descriveva testualmente così: «Sono un bellissimo ragazzo bissex bello come quelli ragazzi che vedi nella pubblicità di Kelwin Klein (!). Sono qui per sodisfare ogni tuo desiderio per donne uomini e coppie. Lo so che le foto sembrano finte ma garanto che sono io». Ora, a parte che a me che uno sia così doppio da mettere la doppia pure nella parola BISSEX interessa poco. A parte che Cecchi Paone fa prima a imparare lui la breakdance che questo l'italiano.  A parte che io comprendo tutti i gusti e le inclinazioni sessuali eccetto quelle che prevedano la presenza di Massimo Giletti. Ora la domanda è: se prima di Cecchi Paone ‘sto ragazzo era etero, quali desideri realizzava agli uomini? Montava parabole Sky sul terrazzo? E alle coppie? Pagava l'Imu per la casa? Ma soprattutto: chi ci “garanta” che non facesse altro? L'intervista non finisce qui. Cecchi Paone, alla domanda «Come vi siete conosciuti?», risponde:  «Cercavo un personal trainer che avesse tempo di seguirmi e ho saputo che c'era un gruppo di brasiliani e portoghesi che s'erano appena laureati in scienze motorie a Lisbona e stavano girando l'Italia per festeggiare e cercar lavoro».  Ora. Anche qui l'approccio scientifico mi suggerisce che ci sia qualcosa che non torna. Mandrie di laureati in “filologia della tartaruga scolpita” che dal Portogallo vengono a transumare in Italia e della cui presenza  si vocifera nel paese manco fossero gli ultimi dei Pellerossa venuti qui a svernare? Poi aggiunge: «Avere per casa questo folletto m'ha cambiato la vita. Andiamo al cinema quasi tutti i giorni. Sai la stupidata cinema/ pizza/ gelato?». Che voglio dire. Sono rivoluzioni. Se Claudio introduce pure il noleggio dvd e la termocoperta nell'esistenza di Cecchi Paone, alla prossima intervista anziché “folletto” lo definirà il Che Guevara della vita di coppia. Poi dice: «Portarlo col mio motoscafo a fare surf mi rende felice come un bambino!», dinamica che francamente risulta oscura perchè non ho mai visto un surfista arrivare sulla spiaggia dal mare come uno scafista tunisino ma questa gliela passo. Infine, dichiara: «Io spiego il rapporto che lega me e Claudio come il rapporto che c'è tra Batman e Robin».  Certo. E due supereroi sono omosessuali, Iron Man è metrosexual e Joker non s'è più levato quel ghigno dopo che ha visto Spiderman senza mutande. Francamente. La metamorfosi di Cecchi Paone è iniziata da un po' per cui non ci si stupisce più di nulla. Che l'indole del cazzaro sia quella, ce ne eravamo accorti quando fece la piazzata ai Telegatti criticando i reality e partecipando all'Isola dei famosi pochi anni dopo per abbandonarla perchè incapace di stare lontano dalla civiltà per poi tornarci due anni dopo. O anche quando la sua sensibilità per la causa omosessuale fu tale che in occasione dell'uscita del suo libro, per ragioni certo ben lontane dal marketing,  innescò la caccia al gay nella nazionale di calcio. E a noi Alessandro Cecchi Paone è stato sempre anche bene così, sia chiaro. Del resto, ha il suo alibi: ha insegnato alla Bocconi dove la Tommasi s'è laureata per cui è evidente che circola qualche strana sostanza nei condotti dell'areazione di questa università. Ma per quanto mi sforzi di credere nella sua buona fede, la scienza è scienza, per cui la domanda è: Alessandro mio, hai condotto “La macchina del tempo” e mi vuoi dire che sai cosa facevano i Babilonesi 4mila anni fa e non sai cosa faceva il folletto Claudio fino a qualche mese fa? Perchè se colui che ha fatto della scienza la sua ragione di vita e ha basato la sua conoscenza su dati empirici, ha queste distrazioni, allora la prossima edizione di Quark la può condurre Paolo Fox.    

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