Deputati siciliani senza paga?Su Twitter scatta la colletta
Onorevoli in rivolta: "Vogliamo i 13mila €". Il web corre in loro soccorso: "Vi devolvo la rate del mutuo", "Accettate il caviale?", "Ecco la mia dentiera"
La Sicilia sta per fallire, e la crisi di liquidità dell'isola ha messo a rischio la paga dei deputati dell'Assemblea regionale. La notizia è arrivata ieri, mercoledì 25 luglio, con una lettera inviata ai 90 deputati dal segretario generale aggiunto dell'Ars, Paolo Modica, che ha fatto sapere che "il pagamento delle competenze relative al mese di luglio non potrà essere onorato nei tempi ordinariamente previsti". Gli inquilini di Palazzo dei Normanni - poveri loro - dovranno attendere lunghi giorni, forse settimane, prima di poter disporre della loro "paghetta": 13mila euro netti mensili (per inciso, i 90 deputati siculi costano alla Regione la cifra esorbitante di 21 milioni di euro l'anno, mentre tutti gli altri 300 dipendenti dell'Assemblea circa 40 milioni). Niente stipendio? Apriti cielo: è scattata la rivolta dei deputati. A capeggiarla Francesco Cascio, il presidente dell'Ars ed ex assessore, che prima spiega di comprendere come i ritardati trasferimenti siano collegati "alle più complessive difficoltà economiche della Regione", ma poi passa al contrattacco. E spara: "L'assessore all'Economia Gaetano Armao tratta l'Ars alla stregua di un qualunque fornitore, o di un ente. Ma l'Ars è un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l'erogazione dei trasferimenti è sempre stata effettuata d'ufficio. Da quando c'è lui si tende a stravolgere questo concetto, e quindi l'Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non è possibile". Quindi il "pianto" di Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid: "E' incomprensibile che gli assessori, non eletti, ricevano puntualmente gli stipendi e le loro indennità e i parlamentari no". La generosità di Twitter - Poveri deputati siciliani, costretti a fare i conti con i bilanci disastrati dell'isola. E così la disperazione, in parallelo, ha iniziato a correre anche sul web, dove l'attento popolo di Twitter non si è lasciato sfuggire la "sciagura": "Riusciranno ad arrivare a fine mese?", uno dei cinguettii più gettonati. Ma il popolo di Twitter, oltre che attento, si è rivelato "generoso", ed è scattata la "colletta". Una colletta ironica, beffarda, tagliente, indignata per gli sprechi della Regione siciliana. Una cifra su tutte: ogni anno il Parlamento siciliano impegna una spesa pari a 162 milioni di euro, che la Regione eroga in due tranche, 21 dei quali destinati ai deputati (appunto). Questa volta però, complice la crisi che ha decapitato il "regno" di Raffaele Lombardo, da Palazzo d'Orleans il pagamento è avvenuto mensilmente, e come conseguenza la "rata" di luglio ha raggiunto i 5 milioni di euro. Una cifra troppo bassa rispetto agli almeno 6,5 milioni necessari per soddisfare tutte le richieste dei dipendenti e dei deputati. Quindi, "paghette" bloccate. Quindi è scattata la raccolta fondi. "Si accettano anche immobili" - La colletta viaggiava dietro l'ashtag #collettadeputatiars. Le ironie si sprecavano. "Dacci una mano, adotta un deputato siciliano", era la preghiera di Luciano Lavecchia. Valerio Alfonzo scriveva il menu: "Si accettano scatolette di caviale (no tonno), pasta (tortellini Rana o Fini)". Cageggi aveva già notizia dei primi furti: "Rapinata la Caritas. Rubati tonno in scatola e due omogeneizzati. Confessa deputato ARS: non arrivavo a fine mese". Qualcuno invece pensava al guardaroba dei deputati: "Si accettano anche cravatte di Hermes e Churc usate". Non si possono sottovalutare le necessità tecnologiche, ed ecco che qualcuno rilanciava: "Si accettano iphone e ipad. Sconsigliati altri modelli, grazie". I più attenti strizzavano l'occhio alla difficile congiuntura economica: "Vanno bene anche i bund tedeschi". E ancora:" Vanno bene anche gite sociali a Eurodisney". Poi i più incattiviti: "Si prendono pure assegni per pagare le rate dell'Audi". E ancora: "E non dimenticate assegni per il mutuo per la prossima campagna elettorale". Fabiobonato metteva a disposizione "dentiere usate pochissimo", mentre CarloAmenta1 confessava: "Potrei interrompere il pagamento del mutuo per devolvere la cifra mensile equivalente". C'era invece chi tirava uno schiaffo allo spirito anti-casta e invitava gli onorevoli nelle proprie abitazioni: "Casa mia è sempre aperta per un piatto di pasta, non vi lascerò morire di fame", scriveva RosarioAlagna. Menzione d'onore, infine, per chi ha scritto: "Si accettano anche immobili. A loro insaputa, s'intende".