SuperPippo fa il misterGattuso il suo sponsor
Pippo si ritira e firma un contratto di due anni: allenerà gli Allievi Nazionali
Alessandro Dell'Orto Dicono che abbia il fiuto del cambio come aveva il fiuto del gol, il senso tattico come il senso della posizione in area, la rapidità nelle scelte importanti come la rapidità sotto rete. Fosse davvero così, per Filippo Inzaghi oggi inizia una nuova, gloriosa carriera. Quella di allenatore: Pippo ha firmato un contratto di due anni con il Milan e allenerà gli Allievi Nazionali rossoneri. Già, Inzaghi in panchina (questa volta in senso buono, da mister) e non è stata una decisione facile. Pippo - 288 reti, 73 della quali con il Milan - fino all'ultimo a pensato e ripensato, riflettuto, atteso: smettere di giocare o continuare ancora una stagione malgrado i 39 anni? La rete segnata nell'ultima giornata di campionato contro il Novara (diagonale da destra sul primo palo da applausi, clap clap) gli aveva fatto capire che tutto sommato avrebbe potuto andare avanti senza essere patetico. E le offerte non sono mancate. Due su tutte hanno fatto tentennare il bomber (oltre al timido corteggiamento dell'Atalanta): quella degli argentini del Boca Junior e quella del Malaga. Inzaghi, però, alla fine ha deciso di dare una svolta alla sua carriera. E alla sua vita. «Il migliore» E ieri, quando scadeva l'ultimatum con il Milan, ha firmato per diventare allenatore, forse anche condizionato dal recente corso speciale effettuato a Coverciano - dal 14 maggio al 7 giugno - e riservato agli ex-campioni del mondo (con lui hanno partecipato anche Cannavaro, Barone, Gattuso, Gilardino, Grosso, Materazzi, Oddo, Zaccardo e Zambrotta). Fresco di patentino, Pippo ha deciso di sedersi definitivamente in panchina e c'è chi è pronto a giurare che abbia fatto la scelta migliore. Lo sponsor principale di Inzaghi è Gattuso, suo ex compagno di squadra, che ha confessato: «Tra tutti noi che abbiamo partecipato al corso lui è il più portato. Ha passione ed è puntiglioso, proprio come quando giocava». Puntiglioso e preciso, Inzaghi lo è sempre stato (professionista esemplare, attento all'alimentazione e alla cura del fisico) ed è facile intuire che manterrà le stesse caratteristiche - quasi maniacali - anche in panchina per riuscire a preparare le gare senza tralasciare alcun dettaglio. Sì, Inzaghi si è fissato e vuole diventare un bravo allenatore. E questa è una garanzia, visto che da bomber è sempre stato fissato per il gol e non ha fallito. Ora la nuova sfida. «Sono felice, ho amato tantissimo quello che ho fatto ma dico basta alla carriera da giocatore - ha raccontato l'ex attaccante al sito MilanNews.it - Si apre una nuova avventura, era difficile andarmene dal Milan. Ci tengo a ringraziare le società che mi hanno offerto di giocare ancora, però alla fine ho pensato che il legame che c'era col Milan dovesse proseguire per tanti motivi. Si apre un nuovo capitolo della mia vita. Ho sognato di vincere la Champions con la maglia del Milan, chissà se ora posso vincerla anche da allenatore, come ha fatto Ancelotti. Questo ora è il mio sogno. Quando ho iniziato a giocare speravo di vincere la Champions da giocatore, e ci sono riuscito, ora spero di farlo da mister. Il mio futuro è legato a questa maglia e a questi colori che mi hanno dato tantissimo, ed era difficile vedermi con un'altra casacca, sarà una nuova esperienza». Pippo prova a pensare già da mister. I modelli «Ancelotti è il mio modello, ma dovrò cercare di essere me stesso. Insegno ai giocatori di impegnarsi e dare tutto per la maglia, come ho fatto da atleta. Il modulo? Bisogna vedere le caratteristiche dei giocatori che ho, e alla loro età devono saper trattare la palla e divertirsi. Ai tifosi del Milan dico che è stato bellissimo, spero di trovarmi tra qualche anno sulla panchina di San Siro per nuovi successi insieme». Inzaghi, per gestire gli Allievi Nazionali, sarà affiancato da Fulvio Fiorin e, probabilmente, da Stefano Nava.