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Le ricevute di Lusi: un milione a Franceschini

Soldi anche a Letta e Fioroni. Ecco come l'ex cassiere della Margherita finanziava i suoi uomini

Eliana Giusto
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Fosca Bincher  Un milione e centomila euro a Dario Franceschini attraverso i suoi più stretti collaboratori. Un milione e 15 mila euro a Giuseppe Fioroni spesso direttamente, altre volte attraverso i suoi diretti collaboratori. E ancora 357 mila euro indirettamente finiti alla corrente di Enrico Letta. In tutto quasi 2 milioni e mezzo di euro destinati a solo tre leader politici fra il 2009 e il 2012 dall'allora cassiere della Margherita, Luigi Lusi. Non finisce di suscitare sorprese la documentazione contenuta nei file e nelle chiavette della vecchia segreteria amministrativa della Margherita. Per ognuno dei tre leader era stata infatti annotata minuziosamente ogni spesa effettuata quando la Margherita era già scomparsa da un pezzo, ma restava il suo tesoretto utilizzato evidentemente per dare più forza politica e finanziaria agli ex leader di corrente del partito di Francesco Rutelli nella loro competizione interna al Partito democratico. E proprio in quella logica rischia di diventare una buccia di banana politica la lista dei pagamenti di fatture riferite a Franceschini e intestate quasi sempre al suo braccio destro Antonio Giacomelli che appaiono nel relativo file di Lusi e dei suoi collaboratori. Solo nel 2009 si tratta di 711 mila euro relativi a spese tipografiche con vari soggetti e per 546.419,41 euro a stampati dello stesso Dario Franceschini. Evidente che ci si riferisce ad attività politica, quindi il tema non è quello della rilevanza penale di questi pagamenti. Quattro fatture (le n. 356-415-417 e 463) sono relative a lavori eseguiti su indicazione di Giacomelli dalla Tipografia La Moderna di Prato. Altre pagano la tipolitografia Nuova Castello e la Tipolitografia Thema. Nel file relativo a Franceschini è inserito poi un rimborso spese telefoniche per un collaboratore che è anche deputato: Francesco Saverio Garofani (969,89 euro). La campagna   La somma è assai consistente, e piuttosto singolare: per gran parte del 2009 Franceschini infatti è stato il segretario politico del Partito democratico, che naturalmente ha pagato le sue spese relative alla funzione ricoperta. Non c'è ragione che lui e la sua squadra fossero a carico della Margherita. Le fatture sono però tutte relative alla seconda parte dell'anno, il periodo estate-autunno (30 giugno, 8 luglio, 30 settembre, 31 ottobre, 30 novembre, 12 e 21 dicembre). Arco di tempo in cui si svolse la campagna elettorale per le primarie fra il segretario del Pd dimissionario (appunto Franceschini), il rivale Pier Luigi Bersani, che poi le avrebbe vinte, e il terzo incomodo Ignazio Marino. Per non sfalsare la competizione il Partito democratico varò un regolamento che imponeva a tutti i candidati un tetto di spesa massimo da 250 mila euro. Di questi 50 mila erano forniti dallo stesso Pd e 200 mila erano liberamente reperibili fra sostenitori e finanziatori. Franceschini ha presentato un rendiconto di spese per 249 mila euro. Ma nello stesso periodo la Margherita ha speso per materiale tipografico riferito a lui (manifesti, santini etc…) tre volte tanto. Negli anni successivi peraltro, nonostante non mancassero competizioni elettorali, riferita a Franceschini c'è una sola fattura tipografica da 12.240 euro della Tipolitografia Castello. Lusi imputa a quella corrente spese per 162 mila euro nel 2010 e circa 233 mila euro nel 2011, con una piccola coda a febbraio 2012 per pagare le spese telefoniche di Garofani e Giacomelli. Le fatture pagano prestazioni effettuate dalla Legal service (formazione e organizzazione convegni), della Scs autonoleggio (38.500 euro nel 2011), della Project record, della Opera manager.com, e della CapCosepuri (autonoleggio, per circa 8 mila euro fra 2010 e 2011). È in gran parte riferito a spese automobilistiche il file contenuto nella chiavetta dell'amministrazione della Margherita e riferito a Giuseppe Fioroni o direttamente o attraverso esponenti della sua corrente (Gero Grassi, Genovese, Toia, Milana, Bosone e Barbagallo) o attraverso collaboratori. Nel milione di euro in tre anni (il grosso - 677 mila euro - è riferito al 2009) ci sono infatti 42.660 euro di fatture di società di noleggio auto, circa 34 mila euro di rimborso spese di carburante e la bellezza di 37.707,37 euro di multe pagate.   Le sanzioni  Questa è proprio la specialità di Fioroni: la sua auto spende di più in infrazioni del codice della strada che in benzina. Ed è una progressione: nel 2009 Fioroni si è fatto rimborsare dalla Margherita 759 euro di multe. Nel 2010 (ne avevamo già riferito) le trasgressioni al codice della strada sono esplose a 11.811,57 euro. Nel 2011 la spesa è più che raddoppiata: 24.784, 02 euro comprese quelle del mese di dicembre. In più sono arrivate da una società di noleggio vecchie multe per 352 euro supplementari. Le altre spese di una certa importanza riguardano le telefonate (circa 60 mila euro) e perfino l'acquisto di un cellulare E7 avvenuto l'11 maggio 2011 per 609 euro. Ci sono poi i sondaggi chiesti alla Key Research oltre al rimborso di spese per studi legali (avvocato Ruta 10.080 euro il 6 giugno 2011). Più ridotto l'importo contenuto nel file di Enrico Letta (356 mila euro in un triennio), per cui non risultano spese personali sostenute salvo le bollette del telefonino fra maggio 2011 e  il primo bimestre 2012 (circa 4.800 euro). Tutti gli altri finanziamenti di Lusi sono passati attraverso erogazioni liberali ad associazioni o a fatture presentate dai collaboratori di Letta (De Gennaro, Frigo, Ferrari e Vaccaro), in gran parte relative a spese tipografiche.

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