Selvaggia: "La regina del bunga bunga ha tutto il futuro davanti a sè"
La regina del Bunga bungaIl futuro della Minetti è ancora tutto davantiÈ la donna più cliccata e discussa, la meno discreta e impegnata. Con quella faccia tosta ci riserva ancora molte sorprese
di Selvaggia Lucarelli Non so voi, ma io sono tre notti che non dormo all'idea di cosa ne sarà di Nicole Minetti. Le incognite sul futuro di questa sobria ragazza non mi danno pace e temo che se entro qualche giorno non si risolverà la questione dimissioni sì/dimissioni no, io dovrò passare allo xanax. Non potrei più vivere senza Nicole. Senza la mia amica chips, la sua bocca sempre un po' schiusa a mo' di cozza nel sautè e i giornali che mi briffano giorno e notte sulle sue ultime traversie. Sono affascinata da tutto quello che fa Nicole, perché lo fa con lo stesso sfacciato menefreghismo della sua collega di protesi Belen Rodriguez e proprio come a Belen, a Nicole si perdona tutto. Anzi. I suoi inciampi, gli scandali, gli eccessi, amplificano la sua fama e abbindolano i media come neanche Paris Hilton ai bei tempi. Prendiamo le intercettazioni. Una donna normale, dopo quello che s'è sentito nelle sue telefonate al premier e a olgettine varie, si sarebbe scavata una fossa del diametro di un cratere meteoritico. Una donna normale, dopo che tutto il paese ha ascoltato i suoi “love of my life!”, le sue dissertazioni sulle tipologie di smutandate o la mitica telefonata al premier in cui lui le diceva di essere stato tradito da Fini e lei gli diceva di essere stata tradita dal boiler, si sarebbe infilata il casco da motocross anche per andare a fare la spesa. Nicole no. Lei, con la sua voce da liceale in un film di Moccia, non solo se ne frega, ma mette su la faccia spavalda e piccata di quella “oraescoevadocolprimochecapita”. E che esce, ce ne accorgiamo per forza, perchè la Minetti, per ragioni insondabili quanto le smorfie di Filippo Facci, è la donna più ritratta e pubblicata mentre sfila su una strada asfaltata, dopo lo studente che sfidò il carro armato in Piazza Tienanmen. Basta che Nicole appaia sulle strisce pedonali o in prossimità di un passo carrabile, che i paparazzi si scatenano manco avessero visto Rosy Bindi limonarsi Balotelli contro un muro. Ed è per questo che io non potrei più fare a meno di Nicole. Le gallery “Nicole fa shopping senza reggiseno”, “Nicole passeggia coi leggins blu”, “Nicole fa la spesa col cappellino”, “Nicole esce e pesta una cicca” sono ormai gli ultimi capisaldi dell'informazione di questo paese e io ne sono letteralmente affascinata. Così come sono affascinata dall'esoterica discrepanza tra la sua età reale e quella dimostrata. Nicole ha ventisette anni all'anagrafe, diciotto al mare, trentacinque alle feste e cinquantotto in regione. Ma la vera forza di Nicole, sta nella sua profonda repulsione per il low profile. La parola sobrietà per Nicole è come l'acquasanta per un posseduto. E guardate che c'è della coerenza, in questa ragazza. Mentre una Carfagna qualunque si fa il taglio menopausa per sembrare credibile in politica, lei, in pieno ciclone Rubygate, con la gente che alla notizia del suo stipendio in regione vorrebbe appenderla per le estension al Pirellone, sfoggia la maglietta “Senza t-shirt sono ancora meglio”. Si presenta tutti i giorni con una Birkin diversa: il lunedì quella orange, il martedì quella nera, il mercoledì quella in pelle di struzzo, il giovedì quella in pelle di Emilio Fede e così via. E considerato che il prezzo medio di una Birkin è di 6000/10 mila euro, con la sua collezione di borse si appianerebbe il debito greco. Del resto, che la Minetti schifi il basso profilo lo si evince anche dalla mitica intercettazione in cui un'olgettina la informa che entreranno nel registro degli indagati e lei risponde che sta entrando dalla massaggiatrice brasiliana. Ripeto. C'è il fascino della coerenza, in questa donna. E la sua vita sentimentale ne è l'ennesima dimostrazione. Dopo papi, dopo il “love of my life”, Nicole non s'è più vista in compagnia maschile. Sì, è apparsa in qualche foto in compagnia di Bobo Vieri, ma la sagoma di Vieri appare in sovraimpressione su tutte le foto in cui venga ritratta una showgirl dalla quarta in su, come le sagome dei fantasmi nelle polaroid, per cui non fa testo. S'è mormorato di una simpatia con Fabrizio Corona, ma si sarebbero visti troppo poco: i turni in tribunale non coincidevano. E siccome in questo paese di ipocriti la coerenza non paga, i detrattori della mia amica chips, ora che il “boss of the boss” sta per tornare in campo, spuntano come funghi. Angelino Alfano, che fino ad oggi aveva avuto paura di dire a Berlusconi anche “hai l'insalata tra i denti”, le dice di dimettersi. Formigoni, anziché preoccuparsi di far dimettere le sue camicie, pretende le dimissioni da Nicole. La Gelmini dichiara che “è ora di dare spazio alla militanza” e qui scusate, ma c' è più militanza nel mettere in piedi una gara di burlesque che nel redigere un comunicato sui neutrini del Cern. La Santanchè le chiede in pubblico di lasciare il posto in Regione e in privato di lasciarle il posto dal chirurgo, che alle sei ha l'acido glicolico. E poi la solita Boccassini. La solita signorina Rottermeier che non crede alla buonafede di Nicole. L'amica chips non si presenta in tribunale per un legittimo impedimento che l'ha costretta ad un viaggio a Parigi e Ilda la vuole multare. Ora, se mettono le udienze il giorno in cui lei ha una gara di lapdance per i dirigenti del Paris Saint Germain , poi non è che uno può prendersela con la Minetti. Insomma, c'è un accanimento nei confronti della mia eroina preferita, che accresce ogni giorno di più la mia preoccupazione per il suo futuro. Cosa ne sarà di Nicole? Farà un calendario con i santi, ovvero tutti quelli che l'hanno sopportata in Regione? Farà il cinepanettone sfruttando le sue conoscenze linguistiche nei dialoghi col Cipolla? Si occuperà finalmente della piccola Ruby che non dimentichiamolo, le è stata affidata e l'avesse mai accompagnata una volta a fare una cosa normale, che so, una liposuzione, un filler per le labbra, una blefaroplastica? E infine, la questione che mi sta più a cuore: se è vero che vuole un milione di euro per andar via dalla Regione, il buon Silvio non le può fare un forfait di due e chiederle una buonuscita dal paese? Infine, ci sarebbe l'alternativa più estrema: seguire le orme di Sara Tommasi e darsi al porno. Il titolo c'è già: “Nicole vuole il Pirellone”, ma speriamo che gli alieni, questa volta, abbiano altro da fare.