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Nel Pdl c'è la nuova fronda:è quella di "forza primarie"

Raccolte trenta firme sia tra esponenti di Forza Italia sia tra gli ex di Alleanza Nazionale. E Berlusconi: "Andate avanti"

Andrea Tempestini
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  di Barbara Romano Il secondo predellino della storia della Repubblica andrà in scena giovedì della prossima settimana. La location non sarà piazza San Babila a Milano, come il 18 novembre 2007, ma piazza San Giovanni a Roma. E il protagonista non sarà Silvio Berlusconi, ma un gruppo trasversale di parlamentari e politici di centrodestra che hanno chiamato a raccolta il loro popolo per reclamare ad gran voce le primarie. Era il cavallo di battaglia di tutto il Pdl fino a quando il suo fondatore non ha annunciato la sesta discesa in campo. Con buona pace del delfino, Angelino Alfano, la cui leadership è stata rinviata sine die, e del cavallo, che è stato abbandonato a bordo pista per cause di forza maggiore. Ma c'è una falange di ex An ed ex azzurri che a quell'ubi maior non ci sta. Il leader non può calarsi dall'alto come un deus ex machina, ma deve essere legittimato dal basso, anche se si chiama Berlusconi. Il convitato di pietra della manifestazione. Anzi, l'ospite cartonato. I frondisti, infatti, non osteggiano tout court la sesta corsa del Cav a Palazzo Chigi, ma reclamano un nuovo Berlusconi, che accetti di mettersi in gioco.  Sarà un predellino popolare quello che succederà giovedì sera, alle 20.30, davanti alla basilica di San Giovanni. Sarà un palco l'epicentro della svolta e non una Mercedes blindata. Che poi gli ultrà delle primarie ne escano vittoriosi come Berlusconi alle elezioni del 2008, si vedrà. Ma di sicuro non saranno due gatti. Sono attesi almeno duemila partecipanti. E anche la regia si è allargata. L'iniziativa partita dal senatore ex An Andrea Augello, sottosegretario dell'ultimo governo Berlusconi, si è estesa ben oltre il suo ex partito facendo proseliti anche tra i forzisti, e non solo. Il manifesto che anima la piazza del 26 luglio, dal titolo “Per una nuova Europa popolare”, è stato già firmato da trenta parlamentari tra Camera e Senato. Tra questi figurano almeno quindici senatori: i cinque che fanno riferimento al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, oltre a quelli di Augello, più Pasquale Viespoli, di Coesione nazionale, Mauro Cutrufo e alcuni forzisti. Ci saranno anche due europarlamentari: Roberta Angelilli e Carlo Fidanza. Chi sta raccogliendo le firme alla Camera è la deputata alemanniana Barbara Saltamartini. Nella lista non compare il nome di Alemanno, che però fiancheggerà la manifestazione. La quale gode anche del tacito assenso di Franco Frattini. L'ex ministro degli Esteri non scenderà in piazza perché non lo ha mai fatto. Ma è sulle stesse posizioni. L'8 giugno, infatti, aveva salutato con favore la scelta dell'ufficio politico del Pdl, di indicare il candidato premier con le primarie: «È uno strumento che va valorizzato e che mi auguro possa essere esteso a tutti i livelli di candidature per garantire la partecipazione più ampia possibile». L'onda montante delle primarie finisce per lambire palazzo Grazioli, tanto da far drizzare le antenne al Cav. Augello il 13 luglio aveva confidato a Libero di aver «chiesto a Berlusconi di potergli parlare». Si saranno poi incontrati? «Sì, ci siamo visti l'altro ieri», rivela il senatore. E come è stato accolto? «Bene, Berlusconi è stato molto cordiale con me, come sempre». Non le ha intimato di rompere le righe della fronda? «No, anzi, lui osserva con attenzione questa mobilitazione. Mi ha detto che leggerà il manifesto e prenderà nota di tutti segnali che verranno dalla piazza. Dopodiché deciderà se confermare la sua contrarietà alle primarie o se aprire una discussione».  

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