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Platini multa Cassano "omofobo". E' la stessa Uefa che ha fatto gli Europei nel Paese delle violenze e delle torture

L'attaccante azzurro multato di 15mila euro per il suo "Froci in Nazionale? Spero di no". Sui cani uccisi in Ucraina e sulla prigionia della Tymoshenko, però, nemmeno una parola

Andrea Facchin
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"Froci in Nazionale? Spero di no". Questa frase di Antonio Cassano, pronunciata durante gli ultimi Europei di calcio in Polonia e Ucraina, è costata al giocatore una multa di 15mila euro, perché giudicata dalla commissione disciplinare della Uefa discriminatoria nei confronti degli omosessuali. Dietro il provvedimento, però, rimangono delle perplessità: l'Uefa è stata sì prontissima a sanzionare le incaute dichiarazioni del giocatore, pronunciate con il sorriso sulle labbra a mo' di sfottò, ma allo stesso tempo è sembrata dimenticarsi dei suoi mancati interventi nei confronti di ciò che stava avvenendo in Ucraina in quel periodo. Il Paese, infatti, è stato confermato organizzatore della manifestazione sportiva nonostante al suo interno ci fossero ancora tanti e gravi problemi: lo sterminio dei cani randagi, per esempio, uccisi per strada con bocconi di carne avvelenata o sepolti vivi. E ancora, le violenze subite in carcere dall'ex primo ministro Yulia Tymoshenko, condannata a 7 anni per aver siglato un controverso contratto con Mosca per le forniture di gas, e le proteste in topless delle attiviste del Femen, movimento fondato a Kiev nel 2008 contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali. Di fronte a tutto questo, la Uefa non si è mai esposta direttamente, limitandosi anzi a ribadire che l'Europeo non si sarebbe assolutamente rinviato e preoccupandosi di quella che, alla fine, è stata semplicemente un'altra "cassanata".

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