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Spagna, il ministro: "Non abbiamo un soldo. Senza la Bce saremmo già falliti"

Giulio Bucchi
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  La Spagna sull'orlo del baratro. Era risaputo, ma ora lo ammette lo stesso governo di Madrid. "Bisogna dire le cose come stanno - ha detto il ministro del Bilancio Cristobal Montoro -.  La Spagna sta vivendo una seconda recessione economica, un prolungamento di quella del 2009. Non abbiamo più soldi per pagare i servizi pubblici, nelle casse pubbliche non ci sono soldi per il pagamento dei servizi. Senza la Bce saremmo falliti". Un allarme gravissimo che conferma come il soccorso della Banca centrale europea più che un paracadute sia un vero e proprio materasso che ha evitato lo schianto fatale, almeno per ora. L'Esecutivo spagnolo ha obbedito "alle raccomandazioni della Ue, che sono obbligazioni", ha proseguito Montoro: "Se intendiamo essere Europa e costruire l'Europa dobbiamo accantonare parzialmente le nostre convinzioni". Il governo Rajoy, ha spiegato, sta "ristrutturando l'economia e il settore pubblico", perché per la crescita bisogna tagliare i servizi. Asta deludente, spread su - Le notizie finanziarie, per Madrid, continuano a non essere buone. Giovedì mattina la Spagna ha collocato 3 miliardi di euro di bond con scadenze nel 2014, 2017 e 2019, con rendimenti in rialzo. Per 1,359 miliardi di euro di bond con scadenza 2013 il tasso è stato del 5,204% contro il 4,335% della prededente asta, per quelli con scadenza 2017 il tasso è del 6,459% contro il 4,832% e per quelli con scadenza 2019 il tasso è del 6,701% contro il 4,832%. La domanda oscilla tra 2-3 volte l'offerta contro le 3-4 volte delle precedenti aste. Intanto, lo spread tra Bund tedeschi e Bonos spagnoli sale a 580 punti, per un tasso del 7,01 per cento. Il differenziale tra Bund e Btp italiani si è attestato a 481, con rendimento al 6,01 per cento.   

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