Cerca
Cerca
+

Tasse, l'Italia è la più spremuta: pressione fiscale reale al 55%

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

    Record mondiale, ma di pressione fiscale effettiva. Che l'Italia sia spremuta di tasse ora lo ribadisce Confcommercio, il cui Ufficio Studi comunica che il peso fiscale che grava sui contribuenti in regola ha raggiunto la soglia, sconvolgente, del 55 per cento del Pil. Secondo le elaborazioni la pressione fiscale apparente (cioè data dal rapporto tra gettito e Pil così come queste grandezze vengono osservate) nel 2012 è pari al 45,2%. L'Italia si posiziona così al quinto posto sui 35 paesi considerati, dietro Danimarca (47,4%), Francia (46,3%), Svezia (45,8%) e Belgio (45,8%). Il nostro Paese, sottolinea Confcommercio, "supera anche molti paesi nordici, quelli dello Stato sociale funzionante. Si colloca sopra le medie europee e stacca di cinque punti percentuali assoluti la Germania (40,4%), di sette il Regno Unito (38,1%) di dodici la Spagna (32,9%), di quindici il Giappone (30,6%) e di quasi venti gli Stati Uniti (26,3%). Economia sommersa - Nel rapporto si evidenzia quindi come "nonostante un elevato livello di economia sommersa, gli italiani siano un popolo di pagatori di tasse, tra i maggiori pagatori al mondo". E si fa notare come l'Italia "sia tra gli unici paesi europei grandi che hanno innalzato il prelievo" con una variazione tra il 2000 e il 2012 di 3,4 punti, insieme a Portogallo (3 punti) e Francia (quattro decimi). Secondo Confcommercio, "il record mondiale dell'Italia nella pressione fiscale effettiva dipende più dall'elevato livello di sommerso economico che dall'elevato livello delle aliquote legali".    

Dai blog