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Berlusconi snobba gli ex An e punta tutto su Squinzi

Giulio Bucchi
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Un menù ricco, quello del mercoledì, per Silvio Berlusconi. Un'agenda fittissima di incontri, vertici, faccia a faccia, colazioni, pranzi e cene: tutto per tessere il nuovo centrodestra, che sia Pdl o Forza Italia bis. Il Cavaliere ha iniziato con i leader della Lega Roberto Maroni e Roberto Calderoli per trovare l'intesa sulla legge elettorale. Quindi, nel pomeriggio, incontro con gli ex An Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri per tastare il polso dei "rivoltosi". L'idea del prossimo candidato premier del centrodestra è quella che un "ritorno al passato sia inevitabile", con quale nome si vedrà. La Russa e Gasparri sono scettici, ma per ora si limitano alla manifestazione di piazza per chiedere le primarie. Un maldipancia, forte, che non porta ancora alla rottura. Anche perché i colonnelli sono in attesa di capire cosa sarà di Futuro e Libertà. "Se non ci stanno, vadano pure per la loro strada", ha detto stizzito i suoi Berlusconi a proposito di La Russa & Co. E considerando che Fini li ha (ri)mandati cortesemente a quel paese, per gli orfani di Alleanza Nazionale si preannuncia un'estate di tribolazioni e indecisioni. "Asse con gli industriali" - Dopo un incontro con la depuata fedelissima Micaela Biancofiore (che qualcuno continua ad indicare come potenziale vice, anche se l'indicazione vorrebbe una "donna non politica"), è la cena a riservare il piatto forte: a Palazzo Grazioli si sono riuniti i fidati Gianni Letta e Fedele Confalonieri ma, soprattutto, l'ospite d'onore Giorgio Squinzi. "Dobbiamo riconquistare il blocco sociale degli imprenditori, grandi e piccoli", ha ribadito il Cav al presidente di Confindustria. L'idea, che preoccupa e non poco gli ex An, è che Berlusconi riavvicinandosi agli industriali prosegua, di fatto, la linea del governo Monti. Idea tutta da dimostrare, ma che mina sul nascere il progetto del nuovo centrodestra.

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