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I nonni tifano per Renzi premier:Napolitano e Prodi contro Bersani

Il Capo dello Stato e il sindaco rottamatore di Firenze

Andrea Tempestini
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C'è una voce che corre a Napoli e che viene rilanciata su Dagospia da Carlo Tarallo: Re Giorgio Napolitano (proprio comre Romano Prodi...) ha una particolare simpatia per Matteo Renzi, il sindaco di Firenze che vuole rottamare Pierluigi Bersani e l'intero Partito Democratico. E anche la Campania apprezza il sindaco rottamatore: è stato accolto calorosamente al Giffoni Film Festival e a Caserta, dove era impegnato per la presentazione di un libro. Il punto è che da più di un mese - dalla tappa napoletana del 5 giugno - c'è qualcuno chi si sta applicando per rendere gli incontri pubblici di Renzi nella regione un vero e proprio successo. Secondo le voci, questo qualcuno è Alfredo Mazzei, vicepresidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, fondata proprio da Napolitano e Andrea Geremicca, "fedelissimo" del Capo dello Stato all'ombra del Vesuvio. Mazzei non ha perso occasione per prendere parte in prima persona alle apparizione napoletane di Renzi, ed ha sempre manifestato pubblicamente il suo apprezzamento per il sindaco. Il governo che sogna Re Giorgio - La sostanza? Da un po' di tempo la cerchia di Napolitano che per ovvie ragioni geografiche è molto estesa sotto al Vesuvio si è schierata senza indugi al fianco del sindaco di Firenze nella lotta interna al Partito Democratico. L'obiettivo? Sgretolare la leadership di Bersani: a Napoli, riporta Dagospia, gli "addetti ai lavori più informati" ritengono un'assoluta certezza il fatto che Napolitano vorrebbe vedere il ministro tecnico Fabrizio Barca come candidato premier del Pd. Barca premier e Renzi segretario del partito: un progetto al quale starebbe lavorando proprio il Capo dello Stato. Un progetto al quale potrebbe dare un suo prezioso contributo anche Romano Prodi, che come spiega Elisa Calessi su Libero in edicola oggi, martedì 17 luglio, ha incontrato Renzi, che gli avrebbe offerto un ruolo forte in cambio del sostegno alle primarie. E Prodi avrebbe accordato il suo "sì".

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