I benzinai scioperano ad agosto: strozzati da governo, banche e petrolieri
Pompe chiuse su strade e autostrade da venerdì 3 a domenica 5. La categoria: "Non rispettano i patti e Monti non fa nulla"
Dopo i farmacisti, anche i benzinai incroceranno le braccia: da venerdì 3 a domenica 5 agosto, rimarranno chiusi tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria sia autostradale. Ad annunciarlo in un comunicato congiunto sono le organizzazioni di categoria dei Gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio che denunciano il comportamento dell'industria petrolifera e che chiedono al Governo di intervenire. Ma il Garante per gli scioperi, in una nota, blocca l'iniziativa: i benzinai non possono scioperare il 3 agosto in quanto tale data rientra nel periodo di franchigia a tutela dei consumatori. Nella morsa di banche e governo - Come esempio della crisi e delle contraddizioni in cui versa la categoria, le associazioni dei benzinai citano "l'aggiramento della norma che avrebbe dovuto garantire la gratuità dei pagamenti con carte di credito e bancomat sia ai consumatori sia ai gestori. Invece - sostengono congiuntamente Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio - le banche pretendono il pagamento delle commissioni minacciando, in caso contrario, la disdetta del servizio". E su questo "il Governo è muto non trovando il coraggio di fare un richiamo al sistema bancario". Allo stesso modo, "un segnale particolarmente evidente dello stato di crisi è dato dalla condizione specifica delle autostrade dove gestori e consumatori sono fatti oggetto di una vera e propria discriminazione sui prezzi, esclusi da ogni tipo di sconto, che sta condannando le imprese di gestione al fallimento e la stessa rete autostradale alla totale marginalizzazione". Ai gestori, conclude la nota di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, "i comportamenti di Governo e industria petrolifera non lasciano altra possibilità che adottare iniziative estreme di protesta e di difesa verso una aggressione gravissima, insopportabile e ingiustificata. Per questi motivi è stato deciso un pacchetto di iniziative che, per la loro asprezza crescente e per come vengono sufficientemente dilazionate nel tempo, si auspica possano finalmente consentire al Governo di attivarsi, avviando quell'azione di composizione delle vertenze collettive che, istituzionalmente, gli compete".