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Casini detta la linea a Bersani:ma chi è il segretario del Pd?

Il leader dell Udc indirizza i democratici su unioni gay, alleanze e legge elettorale: niente matrimonio, via Di Pietro e Vendola

Andrea Tempestini
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Il Partito Democratico si è spaccato su matrimonio gay. Nella crepa si è subito inserito Beppe Grillo. E anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha approfittato dell'occasione per dettare la linea al (quasi) alleato, il segretario democratico Pierluigi Bersani. Il leader centrista prende per le corna il partito di sinistra, e spiega cosa devono fare e cosa no (unioni omo, alleanze e legge elettorale). Nell'intervista concessa a Il Giorno si parte proprio dalle unioni omosessuali: "E' giusto riconoscere diritti alle coppie conviventi, ma per noi è impossibile parlare di matrimoni gay. Su questo non sono previsti cambi di rotta, né oggi né domani. Comunque - ha sottolineato Casini - sui temi eticamente sensibili non si creeranno alleanze politiche: i parlamentari devono essere liberi di esprimersi secondo coscienza". La sostanza? Nozze gay - quelle volute da Paola Concia e "stralciate" in assemblea da Rosy Bindi - mai.  Le alleanze - Quindi il leader centrista spiega a Bersani quale deve essere "l'atteggiamento" del Partito Democratico: "Se prevarrà un Pd riformista ed europeo la sinistra potrà essere utile all'Italia. Se rimarranno aggrappati al radicalismo e al neo populismo di sinistra, perderanno un'occasione storica". Il concetto espresso da Pierferdy è chiaro: "Noi vogliamo essere il seme di una forza di responsabilità e di coesione nazionale. Chi sostiene il governo Monti interloquirà con noi, gli altri per me possono andare dove vogliono". Ma è possibile fare affidamento su un Pd spaccato? "Non mi sembra una grande novità - aggiunge sornione il leader dell'Udc -. Nel Pd sono presenti due anime. Lo si vede sul tema della coppie omosessuali, ma anche quando si parla del sostengo al governo Monti le voci sono diverse". La legge elettorale - Casini chiude poi la porta a Di Pietro e Vendola, infrangendo il "sogno politico" di Enrico Letta, che vorrebbe una nuova coalizione "Frankenstien" con il Pd al centro, Sel a sinistra e Casini a destra. "Io parlerò con il Pd, come fino a ieri mi sono sforzato di parlare con il Pdl - spiega Pierferdy -. Vendola e Di Pietro non rientrano in questo discorso. Vendola poi vedo he preferisce Casarini a me, quindi forse sono più io un problema per lui che lui per me". Infine Casini indirizza il Pd anche sulla legge elettorale (Udc e democratici sono divisi sulle preferenze): "A dire il vero osservo che negli ultimi giorni diversi esponenti democratici stanno cambiando parere. Mi fa piacere - commenta soddisfatto -. Spero che qualcosa di nuovo possa maturare. Legare, come fa il Pd, le preferenze a concetti come la corruzione e il malaffare mi sembra un grande errore", ha tagliato corto Casini.

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