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Berlusconi candidato per forza: "Solo io posso salvare il Pdl"

Giulio Bucchi
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L'ultima missione di Silvio Berlusconi: salvare il Pdl. E' per questo che il Cav si è ricandidato, per la sesta volta. Perché "senza di me il partito sprofonda". Lo dice lui stesso a Bruno Vespa, in un'intervista a Qn. "Avrei voluto dare l'annuncio più in là, magari ad inizio dell'autunno. Ma qui non si riesce a tenere niente di riservato...". Un po' amareggiato, un po' compiaciuto, Berlusconi prima di tuffarsi in campagna elettorale deve completare le trattative per le riforme costituzionali e della legge elettorale. Il nodo, sottolinea Vespa, è con il centrosinistra sul premio di maggioranza, perché mentre il Pdl ne vuole uno ragionevole per il partito vincente il Pd preferisce il premio all'intera alleanza. E a questo proposito, è ancora guerra di numeri tra sondaggisti. Secondo Media Research con Alfano il Pdl si sarebbe fermato al 17%, con Berlusconi in sella si sale al 28. Secondo Ipr Marketing, invece, il candidato non sposta gli equilibri: con o senza Cav il centrodestra rimarrebbe al 30 per cento. "Lavoro da finire" - In ogni caso, sarà di nuovo corsa verso Palazzo Chigi nonostante le voci di corridoio che vogliono parte del partito in subbuglio. Qualcuno trema e teme di perdere il posto, qualcun'altro annuncia già il proprio addio perché "ha fallito la rivoluzione liberale" (Giorgio Stracquadanio dixit), altri esultano. E Angelino Alfano? Piange, secondo fonti beninformate, per la delusione di essere stato accantonato dopo una manciata di mesi. "Ma noi, io sono il candidato e lui è il capo del partito", lo tranquillizzava ieri. Un gesto di dolcezza, in fondo, quasi come la decisione di non partecipare venerdì pomeriggio al convegno dei Cristiano riformisti all'Ergife di Roma. "Motivi di sicurezza, faceva troppo caldo", hanno spiegato gli organizzatori. Ma quando sul palco è salito Alfano, prendendosi gli applausi, molti l'hanno letto come un atto di ringraziamento per il lavoro del segretario. La scena doveva prendersela lui, per il Cav ne arriverà presto una più prestigiosa, "ufficiale", come si addice al candidato premier. "Non posso gettare al vento 18 anni di impegno politico", ha ricordato a Vespa Berlusconi. A 75 anni, per lui è sempre come la prima volta.

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