Bersani ha paura di Renzi: così lo esclude dalle primarie
Il leader del Pd pensa ad un regolamento-beffa: alle consultazioni potrà partecipare solo un rappresentante per ciascun partito
Vietato sfidare Pierluigi Bersani, almeno all'interno del Partito democratico. E soprattutto se ci si chiama Matteo Renzi. Nel Pd si discute animatamente di primarie, di meccanismi di voto, di regolamenti, di partecipazione. Tutto bello, tutto molto - ça va sans dire - democratico. Sabato il segretario darà qualche delucidazione ai compagni di partito ma secondo Dagospia l'uomo di Bettola avrebbe in serbo una amarissima sorpresa per il sindaco rottamatore di Firenze, suo "leale avversario" (come si era definito lo stesso Renzi un paio di giorni fa, parlando di un Bersani dalle idee "novecentesche") e praticamente unico serio sfidante nel partito. Altro che "primarie aperte" promesse da Pierluigi. Aperte sì, ma solo per gli altri, i rappresentanti dei partiti della coalizione (Udc, Fli, Idv, Sel?), la società civile, le liste civiche alla Roberto Saviano. Renzi, con la tessera del Pd in tasca, in uno scenario simile starebbe a guardare: il candidato Pd alle primarie del centrosinistra sarebbe solo e soltanto Bersani. Paradossalmente, avrebbe più chance di partecipare alle primarie Beppe Grillo (che qualche anno fa ci provò, chiedendo addirittura la tessera del Pd, ma per paura della figuraccia i vertici del partito gliela negarono). Al di là del boicottaggio dei leader del partito, la vecchia guardia, nei confronti dei giovani come Renzi e Pippo Civati, ci sarebbe anche il timore di ripetere risultati clamorosi come quelli delle primarie di Milano (vinse il rifondarolo Giuliano Pisapia) o Genova (il vendoliano Marco Doria) con il trionfo di candidati giudicati (a torto) minoritari perché vicini all'ala estrema. A questo punto Renzi avrebbe solo una scelta: lasciare il Pd e fondare una propria lista autonoma. Il rischio è perdersi nella galassia della sinistra, la scommessa quella di far saltare le poltrone su cui sono seduti comodamente, da anni, Bersani, Veltroni, D'Alema & Co.