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Michelle ha detto un sacco di balleMai vista Ruby in camera di Silvio

La Conceicao crolla e si contraddice più volte testimoniando davanti ai giudici di Milano. Furiosa la Boccassini

Lucia Esposito
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  La Procura di Milano rinuncia ad una quarantina di testi che erano stati ammessi nell'ambito del processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi. Per i magistrati  è inutile citare e interrogare giovani ospiti di villa San Martino come Barbara Guerra, Raffaella Fico o Iris Berardi e anche Emilio Fede  e Daniele Salemi, quest'ultimo agente, ad esempio, di Ambra Battilana e Chiara Danese. E non è escluso che già dalla prossima udienza la Procura taglì altri testi, prima tra tutti "la parte offesa", cioè Ruby. A dare l'annuncio in aula è stata il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, anche "alla luce anche dell'ultima testimonianza" resa in aula nel pomeriggio da Roberta Bonasia l'infermiera professionale e concorrente di miss Italia, più volte  ospite nella villa di Arcore come a Villa Certosa, che in aula ha  parlato di cene "eleganti e tranquillissime" e ha negato gli spogliarelli nelle serate. Tutto quello che di equivoco è emerso nel  corso delle intercettazioni disposte anche nei suoi confronti, la Bonasia lo ha spiegato come uno scherzo o magari una bugia detta lì per lì. Prima della Bonasia aveva concluso il suo interrogatorio Michelle Conceicao, in un continuo susseguirsi di conferme e smentite, Cose dette e poi negate. "Ho incontrato per la prima volta  Ruby ad Arcore nell'aprile 2010”. Ma non è vero, e di fronte alle contestazioni del pm Ilda Boccassini, alla fine smentisce tutto: non   è vero, l'ho conosciuta al ristorante. Mi sono confusa”. Nell'aula   del processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi, testimonia   Michelle Conceicao, la brasiliana che accolse in casa sua la giovane   marocchina dopo il fermo in questura a Milano del 27 maggio 2010.  La testimonianza della brasiliana è così fitta di   contraddizioni da rischiare una incriminazione per falsa   testimonianza. La teste si contraddice su quando ha conosciuto Ruby, su quando ha registrato il cellulare della ragazza sulla sua agenda   elettronica, su una serie di altri particolari rispetto ai quali   l'accusa confessa dati documentali. Nei giorni scorsi proprio la Conceicao ha dichiarato di avere   visto Ruby infilarsi nella camera da letto di Berlusconi ad Arcore, ma  la donna non è stata a Villa San Martino nelle serate in cui era   presente la giovane marocchina.   Le contraddizioni - Durante le indagini, la Conceicao aveva fornito ancora un'altra versione, spiegando di avere registrato Ruby come "troia" perchè aveva scoperto che era andata a letto con il suo fidanzato Luca. In realtà Ruby e Luca non si sono mai conosciuti", dice oggi. "Perché - chiede la Boccassini - non ci disse durante le indagini che Ruby faceva la prostituta? "Ho provato a dirglielo, ma quando ci provavo lei dottoressa ribatteva, a lei interessavano solo Spinelli e Berlusconi. E poi Ruby era mia amica e volevo difenderla". "Fare la prostituta in un paese democratico è una libera scelta", obietta la Boccassini. Si parla anche della notte in questura tra il 27 e il 28 maggio 2010 quando l'ex premier avrebbe fatto pressioni per far rilasciare Ruby e affidarla alla Minetti. La Boccassini cerca di capire se nell'entourage di Berlusconi si sapesse che Ruby era minorenne. "Sapevate che era minorenne?, domanda. " No". "E allora perchè lei, la Minetti e la Loddo siete andate in Questura per una che se la poteva cavare da sola?" "Io sono andata li come amica, sapevo che non aveva i documenti perchè aveva subito un furto in corso Buenos Aires". La Conceicao spiega che Ruby diceva di essere mezza egiziana e mezza brasiliana. Allora, chiede la Boccassini alzando la voce, perchè non parlavate in brasiliano che è la sua lingua madre? "Perchè non sapeva il portoghese". Perchè ha registrato sulla sua rubrica il cellulare di Ruby come "Ruby Troia"? "Sapevo che Ruby lavorava così. Mi aveva detto quello che faceva, che lavorava. Mi aveva detto che aveva 24 anni, era la sua vita privata". Nella testimonianza della Conceicao, 'entrà anche Giampaolo Tarantini, l'imprenditore pugliese già accusato di avere reclutato escort per le feste di Palazzo Grazioli che, secondo la Conceicao fu presente in sua compagnia anche ad una festa ad Arcore. "Tarantini e Berlusconi hanno parlato del mio problema, che avevo bisogno di aiuto economico. Poi si sono messi a parlare di politica".  Il rapporto con Silvio Berlusconi - Quanto alla sua sua conoscenza con Berlusconi, MIchelle dice che la teste ha dichiarato di essere stata portata ad Arcore nel 2008 da Lele Mora insieme ad altre ragazze per quella che era solo  “una cena elengante”. Un anno dopo, nel 2009, la Conceicao racconta   di avere contattato l'ex premier perché si trovava in difficoltà economiche. Per la seconda volta, secondo il suo racconto, sarebbe  arrivata a Villa San Martino accompagnata da Giampaolo Tarantini che   aveva un appuntamento con Berlusconi nella stessa giornata.  Più volte l'accusa gli chiede perché, interrogata nel  corso delle indagini, aveva dato altre versioni dei fatti. “Ho avuto   paura - ha replicato la ragazza - di dire che conoscevo Silvio   Berlusconi e Giuseppe Spinelli, li volevo proteggere. La situazione mi  spaventava”. Quanto ai rapporti tra Ruby e l'ex premier “la ragazza   mi diceva - aggiunge la teste - che aveva un grande amore per Silvio  Berlusconi, che lui era sempre buono, che le voleva bene e che la   aiutava con dei soldi”.    

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