Cucù, signora Merkel ci siamo ancora noi
"Cucù, Cancelliera Merkel, ci siamo ancora noi". Angela che faceva cucù a Berlusconi, che professa la necessità del rigore economico, la signora Europa che nulla vuole cedere, che crede di sopportare sulle sue spalle il peso di tutta l'Europa, giovedì sera si troverà davanti undici uomini in maglia azzurra pronti a mandare a casa i tedeschi., E così esattamente com'era stato per Germania-Grecia anche la partita Germania-Italia acquista un significato che va ben oltre quello calcistico. Sempre giovedì, ma al mattino, si apre il vertice europeo a Bruxelles: sul tavolo c'è una partita importantissima per il futuro dell'Europa e anche della Germania: si parlerà di crescita. di riforme istutuzionali dell'Europa e di una rete per imbrigliare lo spread anche se, nel prevertice di Roma, si è già capito quale sarà la linea della Cancelliera: rigore assoluto. Dopo la grande partita contro l'Inghilterra i ragazzi di Cesare Prandelli, giovedì 28 giugno, hanno un grande compito, anzi due: sconfiggere la Germania, portare a casa la finale di Euro 2012 e spianare la strada a Monti per il giorno successsivo al vertice europeo di Bruxelles. Sul campo di calcio c'è la prospettiva di vincere il trofeo, su quello politico la necessità di salvare l'euro. Un vertice che ha sul tavolo tempi caldi come il piano per la crescita, le riforme istituzionali dell'Europa e una rete contro gli spread. L'appuntamento arriva dopo una settimana che si preannuncia calda per il nostro esecutivo: domani, martedì 26 giugno il premier parla alla Camera prima della votazione delle mozioni sul summit europeo presentate dai partiti. Mercoldì un altro appuntamente importantissimo: il voto di fiducia alla Camera sulla riforma del lavoro di Elsa Fornero, per Monti è fondamentale presentarsi a Bruxelles con il testo definitivamente approvato. Ma anche su questo bisogna capire cosa farà la "strana maggioranza". I partiti ora stanno col fiato sul collo del professore il quale, ha già detto ai suoi, che di non avere il potere di cambiare il Trattato come gli viene chiesto. D'altronde Monti lo ha detto anche ai deputati qualche giorno fa che ogni modifica ai trattati vigenti, "deve essere approvata das 27 Stati" questo per dire che farà tutto quanto gli sarà possibile, ma non potrà fare di più. E sein queste ore a palazzo Chigi ostentano una tranquillità che appare scontrarsi con le esigenze e le richieste di Pd e Pdl, Monti in privato ripete il concetto già espresso qualche tempo fa: se dovessi capire che non esiste più una maggioranza non aspetterei una sfiducia parlamentare, me ne andrei prima.