Aut aut alla Fornero di Pdl e Pd Così non votiamo il ddl lavoro
I partiti di maggioranza chiedono risposte immediate su esodati, flessibilità e ammortizzatori sociali
Ultimatum di Pdl e Pd al governo sul ddl lavoro. Se non verranno sciolti i nodi sui lavoratori che si trovano senza requisiti per andare in pensione, sulla flessibilità e sugli ammortizzatori sociali i partiti che sostengono Monti potrebbero non votare il testo. La giornata in Parlamento – Stamattina alla Camera parla il ministro Elsa Fornero. La seduta inizia con i leghisti che escono dall'Aula dopo aver esposto un cartello con l'invito al ministro ad esodarsi da sola. Ma se i toni sono diversi Pdl e Pd sono nella sostanza ugualmente preoccupati, e non solo sulla questione esodati. Pd e Pdl chiedono infatti al governo una “risposta immediata e solenne” al limite entro stasera, altrimenti gli accordi di massima raggiunti ieri nella riunione dei capigruppo di maggioranza possono saltare. Con l'effetto che il ddl lavoro non otterrebbe il via livera prima del Consiglio Ue del 28 giugno, come invece auspica il premier Monti. Le riunioni – Stasera Angelino Alfano e Pier Luigi Bersani parteciperanno in serata alle riunioni dei rispettivi gruppi a Montecitorio che si annunciano molto calde. Molti parlamentari più o meno esplicitamente, fanno sapere che non voteranno l'eventuale fiducia se l'esecutivo lo chiedesse. I numeri - Intanto il ministro Fornero cambia di nuovo le carte in tavola sugli esodati. E ai 65mila già "salvaguardati" dal decreto, ne aggiunge 55mila. Per alcune categorie di lavoratori esodati la salvaguardia potrebbe riguardare coloro che maturano il diritto entro il 2014 o che hanno superato i 62 anni di età. Ma questo a Pdl e Pd non basta.