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La maestrina Fornero cede: 'sul lavoro pronta a modifiche'

Lucia Esposito
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  Oggi, martedì 19 giugno, è un giorno importante per la riforma del Lavoro e soprattutto per la questione esodati. Il ministro Elsa Fornero riferirà al Senato e dopo incontrerò i capigruppi di maggioranza. Da una parte c'è l'esortazione del premier Monti che ha chiesto ai partiti di varare il provvedimento entro il Consiglio Ue di fine mese, dall'altro ci sono le contro-proposte di Pd e Pdl. che chiedono cambiamenti anche sostanziali al disegno di legge. Questa mattina, il ministro, in collegamento telefonico dal convegno "Occupazione e welfare" organizzato dalla Fondazione Craxi, ha spiegato che «la riforma del mercato del lavoro è un buon equilibrio tra esigenze spesso contrapposte delle parti». Quindi, ha aggiunto,  «se ci si sforza tutti insieme di guardare alle cose positive che ci sono e all'equilibrio che realizza, io credo che faremo un buon passo nella direzione di un futuro migliore per questo paese». L'obiettivo  La 'mission' dell'esecutivo è quella di chiudere in tempi strettissimi, in modo che il presidente del Consiglio possa presentarsi al decisivo Consiglio Ue del 28 e 29 con l'accordo in tasca. E al ministro Fornero sarebbe stato dato mandato a trattare in questo senso.   I partiti metteranno sul tavolo le loro priorità: i democratici insisteranno sulla soluzione per i lavoratori esodati e gli ammortizzatori sociali, il Pdl ribadirà le sue richieste sulla flessibilità in entrata e sulla fiscalità di vantaggio per le imprese. I democratici, che secondo quanto riferiscono fonti parlamentari potrebbero proporre la soluzione della Cig per gli esodati, incalzano comunque l'esecutivo a dare risposte in tempi rapidi. Le posizioni Elsa Fornero ripete che il governo sta lavorando ad una ricognizione e individuazione dei criteri sul numero dei lavoratori esodati, ma chiede di "avere pazienza". E comunque apre alla possibilità di effettuare modifiche alla riforma nel caso in cui qualche norma non dovesse andare bene. Dunque, la strada potrebbe essere quella del dare subito il via libera al ddl (con la fiducia) e successivamente riaprire le questioni ancora aperte ma blindate da un accordo politico.  Resta qualche malumore nel Pdl: il barometro delle lamentele e dei mal di pancia si è decisamente alzato: "Non credo sia più il tempo di fare doni a Monti che ha avuto la scorrettezza di fare il suo annuncio all'arena del Sole e non in Parlamento dove invece ha fatto un discorso vago", riferisce una fonte parlamentare del partito. Ma anche il partito di via dell'Umiltà, riferisce una fonte parlamentare, è disponibile a trovare un'intesa per chiudere entro il 28. La linea che sembra prevalere dunque, è quella lanciata da Udc e Fli, seocno cui il provvedimento deve essere approvato, poi, in un secondo momento, si potranno fare verifiche e 'tagliandì.    La replica di Bersani e Uil  Che la riforma del mercato del Lavoro potrà subire cambiamenti "mi sembra un modo per uscire   dall'angolo". Il leader della Uil, Luigi Angeletti commenta così l'apertura a possibili modifiche da parte del ministro del  Lavoro. Per   Angeletti "promettere che si modificherà mi sembra un modo per dire   'votate e state zittì" visto che "sono sette mesi che parliamo di   riforma del lavoro". Sulla tempistica Angeletti è tranchant:  "Se non fanno la riforma entro il 28 giugno non la  fanno più", sottolinea. Sulla stessa linea il leader del Pd Pierluigi Bersani che in un'intervista a Youdem dice:  "Stiamo dicendo al governo che siamo pronti ad accelerare le norme sul mercato del lavoro, anche se non ci soddisfano e dovremo tornarci sopra assolutamente, ma a fronte di questo ci vuole una risposta non verbale sul tema degli esodati perchénon si può lasciare la situazione in così grave incertezza".  Dunque rispetto all'ipotesi di un decreto che apporti modifiche al ddl lavoro ora all'esame della Camera, Bersani ha spiegato: "Se stiamo parlando di mercato del lavoro può essere valutata ma a fronte di una iniziativa per gli esodati perchè per noi questa è la priorità in questo momento e a questa priorità bisogna dare una risposta"      

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