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Passera si smarca da Monti'Non c'è spazio per altre tasse'

Il ministro dello Sviluppo: la legge elettorale costringe raggruppamenti forzosi

Lucia Esposito
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Tasse, sviluppo, Germania, G20. Corrado Passera a pochi giorni dall'approvazione del decreto sviluppo, rilascia un'intervista a Radio anch'io. Alla fine, parla anche del futuro. Smorza la possibilità di una sua candidatura anche se si lascia andare con una frase che chiarisce molto bene la sua posizione sulla situazione politica italiana: "I poli attuali sono un po' repellenti". Poi si corregge, "rinnegando" la parola perché altrimenti "diventa subito il titolo". Però, Passera, la sua idea l'ha espressa chiaramente. E ha argomentato. Repellenti perché "l'attuale sistema elettorale costringe a dei raggruppamenti forzosi ed eterogenei, che quindi sono un po' repellenti, perché costringono a dei raggruppamenti forzosi". Il superministro si lascia andare a queste argomentazioni - come mette in evidenza Franco Bechis nel video su LiberoTV - dopo aver finto di non volerne parlare. Passera, poli repellenti: la video storia firmata da Franco Bechis Guarda il video su LiberoTV Scenderà in campo? - Passera, nella sua intervista, aggiunge: "Che i numeri dicano che c'è una vasta area di italiani che vogliono partecipare di più e che vogliono trovare un modo per farlo è un fatto oggettivo. Che ci sia una legge elettorale che non aiuta...", e il resto lo avete già letto. Frasi gravide di ipotetiche deduzioni. La prima, dopo essersi schernito sui numeri, l'ex ad di Banca Intesa dimostra di averli studiati attentamente: non sarà mai che vuole scendere in campo? Poi sottolinea che "molti vogliono partecipare di più e trovare un modo per farlo". Una prima soluzione è cancellare "il sistema elettorale che non aiuta": via il porcellum, dunque. Passera ha le idee chiarissime. Via anche i "raggruppamenti forzosi": non vorrà mica creare un suo polo politico?  "Difficile ridurre le tasse" - L'intervista di Passera tocca poi altri argoemnti. Per quanto riguarda le tasse, spiega che ridurle è "un obiettivo che abbiamo ma non è possibile nel breve termine". Secondo lui la riduzione delle tasse "è uno dei temi in graduatoria che deve stare i primissimi punti obiettivo di qualsiasi governo". Come ha detto Monti l'operazione spending review deve mettere in condizione di evitare un intervento automatico di aumento dell'Iva che non avrebbe effetti positivi sull'economia". Passera ha definito l'Imu una tassa "chiara e trasparente" sul patrimonio immobiliare ma ha escluso la possibilità che "un'altra grossa tassa oggi sia una cosa da fare".  Sul G20 - Il ministro parla anche del vertice messicano spiegando che "gli incontri devono aiutare a consolidare il fronte di tutti coloro che credono in   politiche più attive per la crescita". Poi un affondo sulla  Germania:  “Ci sono Paesi che danno importanza esclusiva ai conti, il che è giusto, ma è chiaro che il disagio che "Il porta bandiera di questa posizione - ha aggiunto Passera - certe volte un pò caricaturato, è la Germania. Parecchi paesi ancora danno importanza esclusiva all'aspetto della disciplina dei costi, che ci deve essere perchè guai a perdere la credibilità finanziaria ma è chiaro che il disagio occupazionale e la crescita insufficiente devono essere fronteggiati con politiche più attive. L'Europa può fare di più". Il futuro in politica - Poi arriva anche una risposta a una precisa domanda su una sua possibile candidatura e sul suo futuro (politico?). Passera spiega che "in questo momento non posso e non devo pensarci. Devo far bene questo mestiere. Il 2013 è nelle mani di Dio. Le cose che abbiamo fatto, che stiamo facendo, che siamo stati costretti a fare non sono facile". E poi si affida a una metafora velistica: questo è il momento del "vento contro" e di tenere il timone fermo. "Questo governo tecnico non deve pensare al dopo perché dobbiamo svolgere il nostro compito e guai a targare elettoralmente un governo come il nostro.Che ci sia una vasta area di italiani che vogliono partecipare di più è un fatto oggettivo, che ci sia una legge elettorale che non aiuta perché costringe a dei raggruppamenti eterogenei quasi repellenti ( a questo punto il ministro si accorge di aver usato una parola troppo pesante e la ritira, ndr)  e forzosi che non incoraggiano i cittadini alla partecipazione, è un altro fatto oggettivo.    

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