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La Capitale rissosa come AteneCi si azzuffa anche per l'acqua

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Maxi lite in Campidoglio sulla cessione di Acea

Eliana Giusto
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Ormai siamo diventati come la Grecia,  dove un deputato neonazista ha aggredito e picchiato due colleghe della sinistra radicale, durante un dibattito televisivo. Dopo i manifestanti in piazza per bloccare la realizzazione della discarica alle porte di Roma, e toccato ai consiglieri comunali della Capitale  che si sono azzuffati per la cessione del 21% di Acea, l'azienda  municipalizzata che fornisce acqua e luce ai romani. In Aula Giulio Cesare, mentre era in discussione la delibera che prevede la vendita delle quote controllate dal Comune di Roma, è scoppiata una vera propria rissa. Dopo la richiesta di sospensiva avanzata dai consiglieri comunali del Pdl i rappresentanti dei comitati Acqua pubblica, circa una cinquantina, si sono alzati gridando «buffoni, buffoni» e «vergogna impostori» ai consiglieri comunali. In piedi anche i rappresentati dell'opposizione che hanno esposto cartelli con la scritta «Alemanno vuole vendere l'acqua dei romani».  Altri consiglieri per alcuni istanti sono saliti sugli scranni riservati alla giunta, arrivando anche a quello del presidente dell'assemblea.  «Hanno preso a calci le scrivanie rovesciandole», spiegano i consiglieri comunali di maggioranza, Antonino Torre e Giuseppe La Fortuna, che hanno presentato una denuncia nei confronti  Di Dario Rossin e Andrea Alzetta, capogruppo de La Destra il primo e di Roma in Action il secondo. «Mi auguro che insieme alla denuncia nei miei confronti», sostiene Rossin, «gli esponenti della maggioranza abbiano un sussulto d'orgoglio e presentino un esposto sulla palese illegittimità degli atti della maggioranza».

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